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Fraulein Kitty

Regia di Patrice Rohm vedi scheda film

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La recensione su Fraulein Kitty

di undying
4 stelle

Uno dei quattro film "nazi" prodotti in Francia dalla Eurocinè, con partecipazione italiana della "Patrizia cinematografica". Medesimo cast tecnico/artistico, stesse location, identico soggetto poi ripreso in "SS - Il treno del piacere" (Alain Payet, 1977). Molto contenuto sul versante sex & violence.

 

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1943. Il conflitto mondiale sta per volgere al termine. Tra le fila naziste molti considerano la filosofia distruttiva di Hitler un flagello, soprattutto per la stessa Germania. Disertori, pentiti e ribelli aumentano tra ufficiali, generali e semplici soldati delle SS. Per arginare il fenomeno, al colonnello Elsa Ackermann (Malisa Longo) - ex prostituta di Amburgo - viene affidata la guida di una missione speciale, da attuare su un treno ufficialmente destinato ad accogliere "donne di piacere", per allietare i combattenti nazisti. In realtà, alle prostitute tocca il compito di individuare i vari traditori poi, immediatamente, destinati alla pena di morte. Quando il convoglio attraversa la Francia, grazie al supporto di Liselotte (Patrizia Gori), una spia infiltrata tra le donne reclutate, il treno viene assalito da un gruppo di partigiani.

 

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Fraulein Kitty: Patrizia Gori e Malisa Longo 

 

Uno dei quattro eros-svastika francesi [1], prodotti dalla Eurocinè, con medesimo cast artistico (Malisa Longo, Patrizia Gori e Claudine Beccarie) nonché l'unico diretto da Patrice Rhomm. La presenza di attrici italiane è da attribuire alla compartecipazione produttiva di Franco Lo Cascio, con la sua "Patrizia cinematografica", mentre la storia è in buona parte la stessa che verrà riproposta in SS - Il treno del piacere (Alain Payet, 1977), film che sembrerebbe essere stato girato back-to-back a Fraulein Kitty. Lo stile, anche se da attribuire ad altro regista, non si discosta dai successivi titoli del filone: sequenze di repertorio, in bianco e nero, con presenza di Hitler quando non bombardamenti e sparatorie, vengono utilizzate impropriamente (dopo aver mostrato un reale cadavere, si passa ad esempio a un nudo della Gori).

 

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Fraulein Kitty: Malisa Longo 

 

Un paragone con i precedenti nazi italiani mostra come, nella versione soft (qualcuno avanza l'ipotesi che possa esserne stata girata anche una hard, ma non se ne ha certezza [2]), il livello di atrocità sia quasi azzerato, mentre l'erotismo, anch'esso limitato graficamente, è rappresentato esclusivamente dalla sensuale presenza della Longo - vestita con stivaloni in pelle e scudiscio alla mano - in un paio di occasioni nuda (con pelo pubico in vista) e dall'altrettanto graziosa Patrizia Gori. Cast di attori secondari, ad iniziare dal sempre presente, in pellicole targate Eurocinè, Olivier Mathot (nel ruolo di un maggiore pentito e rivoltoso, amante della "spia" interpretata dalla Gori) e da Jacques Marbeuf (riconoscibile nel ruolo di medico selezionatore nelle sequenze iniziali). Trascurabile la presenza della porno attrice Claudine Beccarie, nel ruolo di Stella, insolitamente poco disposta a calare i vestiti. Pur di scarsa qualità tecnica, con svariate infelici soluzioni di messa in scena [3], dettate probabilmente dal bassissimo budget, Fraulein Kitty finisce per essere poco oltraggioso e, addirittura, politicamente corretto nella terza parte, tanto da poter essere tranquillamente seguito, e in parte anche apprezzato, da una platea di pubblico più ampia. La protagonista, Malisa Longo, compare nella versione originale (Elsa Fräulein SS) con il nome di Elsa, probabilmente per evocare una inesistente parentela con la più celebre aguzzina Ilsa ("la belva delle SS"), mentre in quella passata sui nostri schermi assume il nome di Kitty con evidente intenzione, da parte della distribuzione tricolore, di sfruttare il successo del cult brassiano (Salon Kitty), circolato nelle sale italiane solo l'anno precedente. Un film modesto, in tutti i sensi, eppure non così mediocre come, in genere, definito da quei pochi che lo hanno visto.

 

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Curiosità 

 

Parte del materiale cinematografico verrà recuperato da Jesús Franco, assieme a scene presenti in Perversion, per essere riutilizzato sia in Convoi de filles (1978) che in Les gardiennes du pénitencier (1981).

 

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Fraulein Kitty: fotobusta

 

Visto censura [4]

 

Il 10 marzo 1977, Fraulein Kitty ottiene v.c. n. 69974, passando in Commissione di Revisione Cinematografica privo di tagli ma con divieto ai minori di anni 18. Dal verbale allegato al nulla osta:

"La Commissione (...) esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico, con il divieto di visione per i minori degli anni 18. Ciò in quanto il film risulta controindicato alla sensibilità dei predetti minori, giacchè presenta una molteplicità di scene di violenza, di eccessi erotici ed è connotato da un linguaggio gravemente triviale."

 

Metri di pellicola accertati: 2590 (circa 94'30" in proiezione cinematografica).

 
 

NOTE

 

[1] La serie è composta da:

- Fraulein Kitty (Elsa Fraulin SS aka Captive Women 4, Patrice Rhomm, 1977);

- SS - Il treno del piacere (Captive Women 5, Alain Payet, 1977);

Perversion (Nathalie: Escape from Hell, Alain Payet, 1978);

La calda bestia di Spilberg (Helga, la louve de Stilberg, Alain Payet, 1978).

 

[2] Cifr. "Tutte dentro - Il cinema della segregazione femminile" (Bloodbuster edizioni) a cura di Stefano Di Marino e Corrado Artale, pag. 136 - 138.

 

[3Errori di continuità e inspiegabili scelte di messa in scena

Letteralmente dal sito imdb:

"Quando Elsa arriva per la prima volta alla stazione ferroviaria con l'uniforme nera delle SS, indossa il grado di Standartenfuhrer (colonnello, una foglia di quercia) che è idoneo al ruolo del suo personaggio. In seguito, quando il treno lascia la stazione, Elsa indossa un'uniforme nera delle SS con il grado di Gruppenfuhrer (tenente generale, tre foglie di quercia);

più volte negli edifici e all'esterno vengono mostrate bandiere di guerra marittime;

il numero di serie del treno a vapore è EST 30 476, mostrato sulla locomotrice. Le lettere EST sono spesso ricoperte da un pezzo di stoffa rossa."

 

[4] Dal sito "Italia Taglia".

 

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"Il linguaggio nazista cambia il valore e la frequenza delle parole, esso rende patrimonio comune ciò che prima apparteneva ad un singolo o ad un piccolo gruppo, esso confisca a favore del partito ciò che prima era patrimonio comune e con tutto questo inquina parole e gruppi di parole e frasi con il suo veleno, mette il linguaggio al servizio del suo terribile sistema, trasforma il linguaggio nel suo più forte, più noto e più segreto mezzo di propaganda."

(Victor Klemperer)

 

Trailer 

(Video soggetto a limiti d'età)

 

F.P. 21/01/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 83'40")

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