Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Brass gira il suo primo erotico e assieme al Salò di Pasolini diventa fonte di ispirazione (non solo italiana) per un nuovo filone: il nazi porno. Benché Salon Kitty sia incorso in problemi di censura, forte e significativamente incisivo appare il discorso critico avanzato dal regista, sugli effetti devastanti di chi aspira avidamente al potere.
Berlino, 1939. Il gerarca nazista Wallemberg (Helmut Berger) conduce un'operazione di spionaggio, che prevede di allocare nel bordello di Kitty (Ingrid Thulin) donne tedesche non professioniste, al fine di carpire informazioni segrete sui militari che frequentano il locale, e risalire così ad eventuali cospiratori. Succede però che Margherita (Teresa Ann Savoy), ragazza di estrazione borghese impegnata nel bordello, s'innamora del pilota Hans (Bekim Fehmiu) proprio quando quest'ultimo, sconvolto dalla violenza nazista, decide di tradire la causa nazionalsocialista per passare tra le fila nemiche.
"Non basta che siano belle, ma devono essere anche intelligenti e nazionalsocialiste (...) disposte a praticare sesso orale, al coito anale e alla masturbazione." (Wallemberg descrive le candidate, di estrazione borghese, al bordello di Kitty)
Dopo una prima fase autoriale, caratterizzata da pellicole girate a basso budget - iniziata con Chi lavora è perduto (1963) e proseguita con i significativi Il disco volante (1964), Yankee (1966), Col cuore in gola (1967), Nerosubianco (1969) e L'urlo (1970) - Tinto Brass aspira a dirigere un film imponente, che possa contare su una importante scenografia, un valido cast e una produzione sostanziosa. Ha in mente un film di protesta, che possa mettere in luce, attraverso la rappresentazione della sessualità, il distorto e annichilente effetto del potere: "Eros & Thanatos", ovvero gioia di vivere (sesso) e morte (potere). Pensa ai Borgia, e intende girare un kolossal centrato sulla tematica. Il progetto si blocca, visto i tempi che una simile produzione comporta e i produttori Giulio Sbarigia ed Ermanno Donati (per i quali aveva girato Col cuore in gola) propongono di realizzare un film ispirato dal racconto Salon Kitty di Peter Norden, scritto nel 1970 ma uscito in Italia solo a metà Anni '70.
Brass non è affatto interessato al soggetto, fino a quando si trova coinvolto nella produzione grazie alla presenza di Ennio De Concini e Maria Pia Fusco in ruolo di sceneggiatori. Data l'affinità tematica con I Borgia (ovvero sesso e potere), il regista pian piano si lascia trasportare dal progetto, sostenuto anche dalla possibilità di ingaggiare - come scenografo - Ken Adam, giovane ma già brillante collaboratore di Kubrick. Con un cast impressionante, costituito anche da comparse destinate a partecipare più volte in pellicole nazi (John Steiner in Le deportate della sezione speciale SS e Malisa Longo nei film di Alan Payet) Brass gira così un precursore (assieme al Salò di Pasolini) del famigerato filone "eros svastika". È innegabile che l'ottimo incasso al botteghino riscontrato da Salon Kitty sia una delle cause che stanno all'origine del genere. Fondamentale, alla riuscita del film, l'apporto della splendida, nudissima e bravissima Teresa Ann Savoy, in arrivo dal controverso film di Lattuada (Le farò da padre).
Salon Kitty è una pellicola visivamente potente, con scenografie di interni surreali, quasi espressioniste (i pavimenti - riflettenti - in marmo, la costante presenza di specchi, il buon uso della fotografia destinata a coinvolgere i protagonisti in raffinati giochi di luce e ombra) e una regia attenta e meticolosa che si esprime con dissolvenze circolari (tipiche del primo periodo di Brass), un delicato zoom e panoramiche in campo lungo (la svestizione delle 25 candidate). Molto spinto per l'epoca, tanto da essere andato incontro a qualcosa come trenta tagli, rappresenta il primo vero erotico del regista mentre, assieme a L'urlo, il secondo titolo difeso ad oltranza da Brass intervenendo sui giornali, contro la censura e i produttori disposti a tagliare parte del girato. Se Il portiere di notte e La caduta degli dei (film con buona parte dello stesso cast artistico, tipo Helmut Berger ed Ingrid Thulin) in parte anticipano Salon Kitty, l'opera di Brass è stata fonte di ispirazione a più riprese, non solo per i successivi nazi italiani (Casa privata per le SS) ma tanto da essere addirittura plagiata in versione hard francese (Bordello a Parigi di José Bénazéraf).
Eros & Thanatos
L'erotismo nel film è rappresentato da ragazze bellissime (Malisa Longo, Paola Maiolini, Sara Sperati, Rosemarie Lindt, Paola Senatore, Tina Aumont, Patrizia Webley e ovviamente Teresa Ann Savoy), mentre il potere (nella forma devastante del nazismo) si manifesta con personaggi dalla sessualità deviata (Gigi Ballista, Salvatore Baccaro) quando non si tratta di veri e propri impediti (Helmut Berger). Brass accosta, in maniera ossimorica, gioia di vivere (la conversione di Margherita, seguita all'innamoramento) e morte (nel bordello gli accoppiamenti contemplano freaks e menomati), volendo cioè esporre in maniera significante, una critica al potere manifestata attraverso l'uso sconcertante di una sessualità esposta in maniera deviata e deviante.
Emanuelle e Salon Kitty
Un comune denominatore, in sceneggiatura, sta alla base di molti erotici spinti realizzati nella seconda metà degli Anni '70: si tratta di Maria Pia Fusco (1939 - 2016), scrittrice all'opera anche per Joe D'Amato in Emanuelle in America e nel complementare Emanuelle - Perché violenza alle donne? La Fusco, in seguito, si sarebbe poi dedicata all'attività giornalistica, scrivendo articoli su La Repubblica.
Citazione
"L'uomo appartiene all'umanita'. Non a una patria, una razza o una religione." (Hans)
"Dovremmo cercare di educare, liberare e ampliare la nostra mente. Ma di guardare oltre i pregiudizi. Per esempio bisognerebbe studiare i finanziamenti del partito nazista. Capire quante società americane sono state coinvolte, dalla General Motors all'Ibm. Hitler era solo un uomo che avrebbe potuto essere facilmente assassinato."(Oliver Stone)
N.B. Il video seguente è destinato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
F.P. 10/06/2020 - Versione visionata (director's cut, integrale) in lingua italiana (durata: 127'42")
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