Regia di James Ivory vedi scheda film
Selvaggi è il primo film americano della saldissima ditta Merchant/Ivory ed è uno dei risultati più strani del regista inglese: dopo tre minuti e passa di eleganti titoli di testa siamo catapultati in mezzo ad una foresta dove vive la tribù del fango; in questo prologo in bianco e nero di 23 minuti con sonoro ma segnato da cartelli da film muto, arriva un retaggio del mondo moderno, una misteriosa palla da crocket; in seguito la tribù scoprirà anche una villa disabitata ma pienamente arredata: come d'incanto si trasformeranno in personaggi dell'alta borghesia, dediti alla gioia delle cose inutili, ai pettegolezzi, alle piccole rivalità, ai ricevimenti. D'ora in poi il film è a colori e parlato in inglese mentre ogni tanto si sente il commento in tedesco di un uomo e una donna, come fosse un documentario vero e proprio. Lo stile di Selvaggi è all'insegna di un grottesco burattinesco, permeato da un umorismo assurdo, irreale, sottile e corredato di situazioni a volte anche al limite del surreale in senso lato, con travestimenti, strani giochi, parole che spesso paiono campate per aria. Alla fine si rifarà sentire il richiamo di elementi tanto ancestrali quanto vaghi. Un Ivory lontano dai suoi famosi adattamenti letterari ma sempre elegante e ironico. Mi sorprende la delusione del Mereghetti. 7 1/2
Adeguata musica di Joe Raposo.
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