Regia di Sergio Bergonzelli, Roy Rowland vedi scheda film
Il corsaro Surcouf è ormai definitivamente in pensione. O almeno così crede: è Napoleone in persona, infatti, a ordinargli di tornare in attività, affidandogli una missione delicatissima: recuperare alcuni preziosi documenti finiti in mano ai nemici inglesi.
Secondo capitolo, a stretto giro di posta, delle avventure del corsaro Surcouf; nel volgere di alcuni mesi Sergio Bergonzelli e Roy Rowland, americano esperto di pellicole d'azione da quattro soldi, licenziano Surcouf, l'eroe dei sette mari e quindi questo Il grande colpo di Surcouf. Con il medesimo cast in buona parte, peraltro, cosa che fa pensare a una lavorazione ininterrotta: il protagonista è ancora il francese Gerard Barray, mentre al suo fianco possimo trovare Antonella Lualdi, Terence Morgan, Alberto Cevenini e Fernando Sancho, nomi che lasciano intuire la tripla targa produttiva del film, franco-italo-spagnola. Bergonzelli si fa le ossa su qualche cappa e spada e successivamente su un paio di spaghetti western, per ripiegare infine sul genere che maggiormente gli si confà, ovvero l'erotico, che non abbandonerà dai primi anni Settanta a fine carriera, per un ventennio circa. Qui naturalmente si tratta solamente di applicare un minimo di mestiere: l'originalità non passa da queste parti e anche la sceneggiatura a quadrupla firma internazionale (Georges de la Grandiere, Gerald Savery, Giovanni Simonelli e Josè Antonio de la Loma) non è sicuramente opera di vasto ingegno. L'azione non manca e i buoni sentimenti neppure: missione compiuta, sostanzialmente, anche se nel 1966 questo tipo di prodottino risultava già piuttosto datato. 2,5/10.
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