Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Il gioco più popolare in Italia, ma quello più impopolare al cinema, si è una contraddizione tutta nostra, ma che evidentemente è piuttosto condivisa, nel senso che il calcio non ha quasi mai avuto delle ottime occasioni, se non molto laterali, al cinema, o se si eccettua il film di Avati con un grandissimo Tognazzi, ma che purtroppo non ebbe il successo che si aspettava. Qui siamo in compagnia della regia di Simonelli, un regista meno che mediocre, che qui tenta la carta di legare la piccola commedia di prassi nel nostro cinema ai primi anni cinquanta con lo sport più popolare, quello che magari riesce meglio è l’avere scelto un cast non molto noto, escluso qualche nome del grande varietà per condire meglio le situazione e fare da arma di richiamo, ed in più avere messo un pizzico di caratteristi sicuri, anche se poco noti. Certo la storiella è quella che è e nessuna nota di approfondimento la mette meglio in vista, insomma il regista fa del suo meglio, ma le possibilità artistiche sono quelle che sono. La sceneggiatura è firmata dai soliti del varietà, che magari lì funzionavano ma al cinema mai, si nota un giovane Maccari fra il folto gruppo.
una storiella che voleva sfruttare il nostro gioco preferito a livello nazionale
routine, ma non peggio degli altri che farà
gioca sul suo spirito di fuori classe in situazioni non di classe
grande professionalità sempre e comunque
uan grande caratterista, che fortunatamente troverà deri film migliori
giovanissimo, ma la sua voce farà più carriera di lui come attore
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