Regia di Kim Rossi Stuart vedi scheda film
L'undicenne Tommi (Morace) vive a Roma con il padre Renato (Rossi Stuart) e la sorella Viola (Nobili). Da quando, per l'ennesima volta, la mamma (Bobulova) se n'è andata di casa, i tre - sotto la guida paterna - cercano di restare uniti. Quando la mamma torna ancora a casa, si riaccendono le speranze, che saranno irrimediabilmente eclissate.
All'esordio dietro la macchina da presa, Kim Rossi Stuart dirige un film girato quasi per intero tra le pareti domestiche, attraverso le quali racconta la precarietà della famiglia vista con gli occhi di un bambino in un'età difficile. Papà Renato è tanto determinato quanto fragile e sempre al limite della crisi di nervi ma è l'unico rifugio possibile per i due ragazzini. Con un'interpretazione straordinaria, molte scene di enorme impatto emotivo e senza neppure il timore di sconcertare qualcuno per le scelte stilistiche (la scena di una delle arrabbiature paterne culmina in una bestemmia), il film di Rossi Stuart è uno degli esordi più belli che il cinema italiano di inizio millennio possa ricordare.
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