Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Come quella di natale fatta in casa, Piano 17 è una confezione grinzosa, sformata, eppure proprio per questo accattivante e saporita.
Il film è pieno di difetti: la prima parte è un pò troppo lunga rispetto al senso che le si vuole dare, la regia a volte scivola un pò nella maniera eccentrica. Gli effetti speciali e il montaggio sonoro sono abbastanza amatoriali, così come anche la luce. Onestamente, alcune scene si potevano girare meglio (come l'incontro tra la ragazza e il pingue rapinatore) e magari si poteva chiudere un pò meglio il cerchio dei personaggi, altrimenti irrisolto (Giada).
In ogni caso, è sempre puro Manetti style: velocità e spavalderia fanno scorrere una sceneggiatura scritta apposta per Morelli, musa ispiratrice. La cifra di questi prodotti (come anche l'ispettore Coliandro) non è la caricatura scema e spiattellata, ma il sovraccarico di toni sempre un pò sopra le righe, per essere italiani, per dire cose italiane. I Manetti bros. riprendono il colore impresso da Scorsese e De Palma nei loro film gangster, solo estremizzandone il modello. E' un gioco sottile: fin quando i tratti di un'epica ci sono distanti, ci immedesimiamo nei valori sbandierati, mentre quando i personaggi dell'epica ci sono vicini, possiamo solo guardare con grande ironia e tenerezza gli strafalcioni del nostro eroismo.
Mito. Bisogna che torni in scena
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