Regia di Antonio Capuano vedi scheda film
Un tema delicatissimo e spinoso, come solo Capuano poteva scegliere, solo che qui ha saputo benissimo far emergere i conflitti e i disequilibri, umani e sociali del problema, attraverso il danno di un infanzia violata e quindi compromessa e che una società come la nostra non sa far ritornare al suo giusto equilibrio. Qui la famiglia non riesce a centrare ed a comprendere, con l'atteggiamento giusto, il modo di accogliere un bambino che ormai è cresciuto troppo e malamente, malgrado i suoi nove anni. La scuola stessa che ha un ruolo definitivo, riesce solo a scaricare il problema, come da colloqui con la direttrice dell'istituto e la madre putativa, le stesse istituzioni incaricate per l'adozione sono lontane da certe sensibilità ed agiscono in maniera superficiale e scontata. Mario fa proprio una guerra verso la società ed il vivere, tanti sono stati i suoi marchi subiti, durante i suoi nove anni di vita; le sue sfide quotidiane, i suoi atteggiamenti provocatori e bugiardi, tutto è contraddittorio e poco spiegabile ad una mentalità di famiglia borghese. Questo ci fa pensare che chi affronta un'adozione di questo genere lo deve fare con una compattezza familiare assoluta,e non decidere per un fatto suo personale e sapere che i problemi che verranno sono tutte storie difficili da affrontare; i buonismi durano pochissimo ed i danni fatti dopo sarebbero maggiori, perché continuativi. Capuano ancora una volta affronta i problemi di un 'infanzia difficile e compromessa, con una sceneggiatura e regia sensibile e perfetta; attori che ci portano nei meandri difficili del problema, avendo due capisaldi di attori come la Golino e il piccolo Marco Grieco. Capuano non fa nessuna predica, ma mette in scena una realtà difficile nella rappresentazione non concede niente a niente, ma solo un realismo, anzi un neo-realismo rivisto ed riadattato ad un gusto più attuale. Da evidenziare la direzione della fotografia di Luca Bigazzi, mai come in questo film indispensabile e sensibile.
Un'infaznio a dir poco diffcicile e difficilemnte recuparabile, rea in maniera mirabile e con molte spine .
Un film praticamente perfetto, che ha saputo affrontare in maniera antica (vedi De Sica), ma riportando la rappresentazione ai giornui nostri in maniera anche spietatamente vera.
Qui davvero grande, questa attrice cresce ogni volta di più
Capuano ha saputo cogliere dei risultati strabilianti, che forse solo Comencini e De Sica erano capaci ad avere.
Il rullo del comopagno o marito, un ruolo bene interpretato con tutte le sue particolarità
La vera madre, ruolo difficile, ma attrice molto duttile
Un po' standardizzato, ma efficace
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta