Regia di Marc Forster vedi scheda film
Fino a cinque minuti dalla fine sembrerebbe un bellissimo film sul tema del doppio, e non è escluso che possa avere quest’interpretazione, ma in realtà si svela essere l’ultimo disperato tentativo di sopravvivenza di un ragazzo davanti alla morte. Il senso di colpa, l’ineluttabilità del destino che ti sconvolge la vita in un secondo, e la vita stessa che è così piena di bellezze che lasciarla è ingiusto e disumano. Una filosofia di interni, di corpi, di menti, di raccordi, di tempi e di spazi. Un film di strutture architettoniche che diventano i confini e gli spazi di una vita altra, sognata, illusoria, ma sempre vita. O almeno il suo ultimo abbaglio.
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