Regia di Franco Battiato vedi scheda film
Fermo restando il carisma del regista e il meritevole tentativo di rifarsi a Beethoven, non capisco il motivo di questo lavoro. Perfino una biografia di scarsa qualità come “Io e Beethoven” lo supera agevolmente. Al limite si può dire che non si tratta di una semplice biografia, Battiato volendo esprimere il mistero dell’atto creativo che si disinteressa della vita comunemente vissuta. In questo caso si sarebbero dovute avvertire delle sensazioni particolari che avrebbero giustificato la carenza del film sotto tutti i punti di vista. Invece niente. Qualche messaggio c’è (il direttore che si lamenta del cemento che invade la città, le inquadrature di livello amatoriale che riprendono automobili e saracinesche arrugginite creando un contrasto col mondo bucolico di Beethoven) ma il resto è nebbia, atono come l’udito del protagonista. La parte moderna è noiosa e non dice niente. La parte storica non è da meglio e tratteggia un Beethoven legato al solito stereotipo di uomo volgare. Perfino le citazioni musicali sono solo abbozzate e la trama è del tutto sconclusionata. Insomma: un buco nell’acqua.
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