Marta, sceneggiatrice televisiva, ha un'unica grande passione, l'opera di Beethoven. Insieme a Nicola, presenta al direttore della rete per cui lavora, un progetto su discipline non scientifiche attraverso il quale conosce un guru che la sottopone a ipnosi. Ossessionata dal genio del compositore, Marta ascolta continuamente la sua musica fino a quando, attraverso l'ipnosi, si ritrova a vivere nel 1826 e a scoprire di essere stata il principe Lichnowsky, amico del compositore...
Note
Arduo sintetizzare in poche parole la trama di _Musikanten_, concepito come un'opera in tre movimenti che prosegue spiritualmente temi e stilemi (qui interviene una tecnica mista di Hd Sony, 35mm e camera digitale) di _Perduto amor_, del quale ritornano il narratore (e nobile) Manlio Sgalambro, e Lucia Sardo. Spiazzante ma non imprevedibile, per chi è avvezzo agli interessi del musicista siciliano: dalla ricerca dell'Uno al di sopra del bene e del male alle filosofie orientali, alla polemica, in senso leopardiano, con il presente, che, come già sosteneva un personaggio del suo primo film a proposito dell'Italia degli anni '60, è malato, malatissimo. Ci si può sintonizzare o meno sull'ironia paradossale e sulla passione socratica dell'autore, ma non si può non riconoscere la rarità e l'onestà del tratto sperimentale e il demone conoscitivo, quello che dovrebbe spingere ad essere migliori. Con il consueto approccio multidisciplinare, Battiato riempie il suo film delle ossessioni di musicista, come i "dervisci tourneurs" di un raro film muto. Il tentativo, quasi herzogiano, di individuare il lato oscuro e terribile del processo di creazione artistica (e del suo confronto con il mercato) lascia in secondo piano il didascalismo dei dialoghi, il voluto antinaturalismo della recitazione e le sporadiche incongruenze di accenti.
tutta la parte centrale sulla vita di Beethoven è di una noia mortale e mal si interseca con le parti precedente e seguente, quantomeno più vive ed interessanti. Progetto davvero deludente. Voto: 1 stella e mezza (2024)
Come potremmo definirlo in poche parole questo strano oggetto che è stata la seconda fatica cinematografica di Franco Battiato?
Si è giudicati troppo irriverenti se si etichetta come uno (spesso insopportabile) concentrato di “battiatismo/sgalambrismo” (sì perché il disastro lo hanno fatto in due) irritante, pretenzioso nella sua scellerata… leggi tutto
Marta e Nicola, due autori televisivi, propongono alla Rai una serie d’interviste a ricercatori isolati in ambito esoterico, scientifico e musicale. Uno di loro sottopone Marta ad una regressione ipnotica che la porta indietro nel tempo, a scoprirsi il principe mecenate di Ludwig van Beethoven durante i suoi ultimi anni di vita, quando già soffriva di una fatale, inaccettabile sordità. Ma un… leggi tutto
Questo è il classico film che ti fa sorger spontanea la domanda: "Ma perché gli attori italiani se sono bravi fanno 'sti film?". Ma una commedia romantica, no? Un drammone sentimentale no? Un poliziottesco, tanto per gradire? Le cose sono due: o non gli offrono niente di meglio (e Gifuni poi è abbonato a 'sto tipo di film, fortuna che poi fa le fiction con Mamma Rai),… leggi tutto
Come potremmo definirlo in poche parole questo strano oggetto che è stata la seconda fatica cinematografica di Franco Battiato?
Si è giudicati troppo irriverenti se si etichetta come uno (spesso insopportabile) concentrato di “battiatismo/sgalambrismo” (sì perché il disastro lo hanno fatto in due) irritante, pretenzioso nella sua scellerata…
Le rockstar/icone musicali creano passione, talvolta dipendenza. Anche per questi motivi il cinema ne ha raccontate parecchie, scegliendo percorsi differenti, talvolta diametralmente opposti. Proprio in questa stagione…
Mi spiace, faccio la recensione su circa meta' film, il resto non ce l'ho proprio fatta a vederlo. Non sono d'accordo con le sbrodolate della recensione di Film TV (che mi conferma l'assunto: Quando vuoi parlar bene di una schifezza, parla difficile). Il film e' TERRIBILE. Un altro recensore ha fatto una poco elegante battuta sui 60 anni SUONATI di Battiato. Poco elegante, ma HA RAGIONE!…
Non so cosa Beethoven abbia fatto di male al nostro grande cantautore.Certo che in questo film gli rende pan per focaccia! Un catalogo di luoghi comuni(si chiamano aneddoti) con involontari effetti comici(ad es. quando il sordo Maestro chiacchiera amabilmente con i suoi amici passeggiando al prater viennese).
Fermo restando il carisma del regista e il meritevole tentativo di rifarsi a Beethoven, non capisco il motivo di questo lavoro. Perfino una biografia di scarsa qualità come “Io e Beethoven” lo supera agevolmente. Al limite si può dire che non si tratta di una semplice biografia, Battiato volendo esprimere il mistero dell’atto creativo che si disinteressa della vita comunemente vissuta.…
Questo è il classico film che ti fa sorger spontanea la domanda: "Ma perché gli attori italiani se sono bravi fanno 'sti film?". Ma una commedia romantica, no? Un drammone sentimentale no? Un poliziottesco, tanto per gradire? Le cose sono due: o non gli offrono niente di meglio (e Gifuni poi è abbonato a 'sto tipo di film, fortuna che poi fa le fiction con Mamma Rai),…
Perchè Battiato si mette improvvisamente in testa, a sessant'anni 'suonati' (aggettivo azzeccatissimo nel suo caso), di essere un regista? Se Perduto amor, non particolarmente affascinante, aveva per lo meno una trama interessante, qui il significato del lavoro si fa più involuto e la ragione che sta dietro a Musikanten è decisamente discutibile; peggio ancora, del resto,…
Della relazione tra cinema e sogno si è sempre parlato tantissimo: il rapporto è quasi destinale, forse anche perché la nostra memoria onirica è a tal punto immaginifica. Per molti registi poi riuscire a…
Questo è il classico film italiano da cui si scappa a gambe levate, e darei tutte le ragioni. Ha una bella colonna sonora; e basta. Il film manca, del tutto: recitazione spesso imbarazzanti o ridicole, al limite del dilettantesco; battute a volte esilaranti, in cui Battiato (che è un grande) sparge a piene mani la sua filosofia e le sue idee, che magari avranno chissà che basi, ma vengono…
Film raro e di un 'indipendenza incredibile, lontano dal racconto seguibile di Perduto Amor, seppure anche nel primo film già si intravedevano concezioni diverse di concepire il cinema che certo si rifà molto ad Herzog, ma anche a Bergman. Una storia poco raccontabile, ma da vedere ed assorbire nel concetto e nell'atmosfera. Certo si fondono male presente e passato, ma la scelta è lontana…
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Commenti (4) vedi tutti
tutta la parte centrale sulla vita di Beethoven è di una noia mortale e mal si interseca con le parti precedente e seguente, quantomeno più vive ed interessanti. Progetto davvero deludente. Voto: 1 stella e mezza (2024)
commento di robynestaBrutto.
commento di alehcimTotalmente assente in tutte le sale di Napoli e provincia. Voto? N.P.!!
commento di klimt82Beethoven/Jodorowski è efficace ma le parti riguardanti il presente sono inguardabili; negativi pure i monologhi. 5 1/2
commento di kotrab