Regia di Mario Costa vedi scheda film
L'episodio con Totò (dal titolo peraltro dalle pretese un po' eccessive: Amore e morte) è senza dubbio il migliore, ma è pure quello che meno c'entra con il tema del film, una raccolta di episodi sui fallimenti dei maschi italiani. Carrellata quindi di 'pappagalli' che si avventano su turiste, amiche, sconosciute, rimanendo perennemente a becco asciutto (anche se, appunto, Totò esce dal suo espisodio vincitore). Le storielle, tutte di uno spessore che va poco oltre la scenetta, sono scritte dagli esperti (almeno per questo tipo di lavoro di serie B) Grimaldi, Liberatore e Bruno Corbucci; Costa non ha mai lasciato un'impronta decisa nel cinema italiano e si capisce che, con lavori di questo spessore, non poteva comunque fare molto di più. Nell'ultimo episodio compaiono anche Franco e Ciccio, come spesso accadeva sprecati.
Cinque episodi sul maschio italico, amante fallimentare: un nobile siculo sposa una minorenne non illibata per nascondere lo scandalo (ed evitare la galera); un uomo ha un'avventuretta con una bella straniera, ma finisce a letto con la cugina bruttona; un impiegato fugge all'estero con i soldi dei colleghi che lo credono in fin di vita...
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