Regia di Nico Cirasola vedi scheda film
L'incendio del Petruzzelli è stato un colpo basso alla cultura, all'arte, al teatro italiano, non solo per Bari o per il sud; il cinema nostrano - pur non essendo obbligato a denunciare l'accaduto - non ha preso in considerazione l'evento fino a questo Bell'epokèr di Cirasola (che, non ci vuole un genio ad immaginarlo, è pugliese doc e proprio di Bari), che, piuttosto che soffermarsi sulle recenti disgrazie, è un omaggio al luogo principe dell'intrattenimento popolare barese lungo tutto il ventesimo secolo. Cirasola ha pochi mezzi, ma una discreta padronanza di essi e tanto cuore; costruisce così una serie di episodi che si svolgono attorno alla vita del Petruzzelli lungo il '900 (una sorta di Belle epoque pugliese) e li intreccia a dovere, mantenendo un buon ritmo per il centinaio di minuti della pellicola. In suo aiuto arrivano alcuni nomi di risalto - più che altro in particine di pochi minuti - come Nino Frassica, Claudio Botosso, Dino Abbrescia. Baricentrico (nel senso più facilmente intuibile qui), ma vitale nei suoi limiti, senza riuscire schiavo di una facile autoreferenzialità geografica-culturale. 5/10.
1991, a Bari va a fuoco il teatro Petruzzelli, per mano di ignoti. Il film è un excursus che parte da inizio '900 ed arriva ai giorni nostri su quello che è stato un prestigioso centro dell'intrattenimento popolare.
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