Regia di Alexander Korda vedi scheda film
Film che riprende in maniera molto romantica e romanzata la storia di Emma Hamilton, donna senza troppi scrupoli che aveva avuto una forte ascesa grazie ai suoi comportamenti e ai suoi amori "libertini". Il film all'inizio riporta che era stato approvato dalla censura ed infatti questi argomenti non vengono molto sottolineati e risultano molto attutiti nella sceneggiatura, ma Emma Hamilton era sposata a Lord Hamilton ma amava, neanche in maniera tanto privata, Nelson. Tra i tre si formò un triangolo molto simile alle famiglie allargate di oggi e il marito non la ripudiò mai, anzi visse con lei e con Nelson e per niente inconsapevole di questa tresca. Emma Hamilton cadde in disgrazia proprio perché Nelson non le lasciò la sua eredità ma soprattutto perché lei dilapidò tutta la ricchezza del marito Lord Hamilton. Non trapela neanche che i suoi capricci portarono alla morte 124 nobili e intellettuali napoletani, il meglio dell'Illuminismo italiano, questo perché interferì presso Nelson per non consegnarli i salvacondotti che li avrebbero salvati. Donna capricciosa allo stesso livello di Maria Carolina, regina di Napoli, ma tutto ciò non trapela nel film. Si ha una sorta di film alla principessa Sissi dove i cattivi hanno i loro motivi, banalissimi e frivoli, ma resi talmente validi da quasi giustificare le loro azioni. Emma Hamilton resta comunque uno specchio di una società frivola di fine Settecento che sarà poi spazzata da Napoleone, per fortuna. Film ben fatto, sceneggiatura condizionata dal tempo e dai pericoli di censura, ma il film racconta un'altra storia, molto romanzata e per niente reale che quasi voglia giustificare i comportamenti stupidi di una cortigiana.
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