Regia di Christian-Jaque vedi scheda film
Biografia del compositore francese Hector Berlioz (1803 – 1869). A dispetto della sua veneranda età, di uno stile recitativo un po’ datato e qualche eccesso melodrammatico, è uno dei film più riusciti di Christian-Jaque. Jean-Louis Barrault s’impadronisce da par suo del personaggio, recita con sublime classe teatrale, ci offre un Berlioz credibile e appassionante non tanto per le sue vicende sentimentali, quanto per il suo travaglio umano e artistico. Al suo fianco un giovanissimo Bernard Blier, nel ruolo di Antoine Charbonnel, l’amico di tutta una vita, il grillo parlante di un genio dapprima incompreso, poi osannato. L’immenso Bernard Blier ha già l’espressione, lo sguardo e la scioltezza recitativa che lo caraterizzeranno per decenni. Sarà pure effetto della retorica magniloquente tipica dei regimi dittatoriali, ma le riprese delle orchestre durante l’esecuzione della musica di Berlioz sono veramente impressionanti.
Il film è prodotto dalla Continental, società di produzione cinematografica francese fondata nel 1940, finanziata da fondi dell’occupante tedesco e creata da Joseph Goebbels. Una pagina triste, che offrì tuttavia a grandi registi come Henri Georges-Clouzot, Henri Decoin, Maurice Tourneur e André Cayatte la possibilità di continuare a produrre capolavori nonostante la tragedia che si abbatteva sull’Europa e nei quattro angoli del mondo. Basti pensare a titoli come “L’assassin habite au 21” (1942) e “Le corbeau” (1943) di Clouzot o a “La main du Diable” (1942) di Maurice Tourneur, regista già affermato prima dell’occupazione. Il titolo italiano non ha né capo né coda, ma a questo siamo abituati...
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