Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
Modello di ispirazione per il successivo Grandi Magazzini, è un film a episodi, miscelati tra loro e portati simultaneamente avanti nel corso della visione, che racconta le vicende del Grand Hotel Excelsior relativamente ai clienti che vi pernottano e al personale che vi lavora.
Indimenticabile il Mago di Segrate di Diego Abatantuono, che per tutto il film dimostra di essere un ciarlatano salvo poi lievitare davvero davanti ai giornalisti nel corso di un esperimento di magia. Un numero talmente sorprendente da portare lo stesso mago a non credere ai propri occhi ("E pensare che non ci credevo neppure io..."). Buono anche l'episodio del pugile scansafatiche interpretato da Carlo Verdone che perde l'incontro ma trova l'amore. Su tutti spicca l'episodio del titolare della struttura, il burbero Taddeus. Lo interpreta un Adriano Celentano chiamato a interpretare il suo canonico ruolo di insensibile sciupafemmine (qua a cadergli ai piedi è Eleonora Giorgi). Completa il soggetto l'episodio di Enrico Montesano che cerca di convincere la figlia, in vacanza dal collegio svizzero, di essere un importante uomo d'affari, così da nascondere la sua vera natura di operaio. Da ricordare la scena del cocktail shakerato preparato da Celentano, composto da una sola goccia verde (sebbene abbia sciabordato nel contenitore di tutto) e soprattutto l'antologico epilogo con la finta filarmonica di Boston composta dai quattro protagonisti chiamati a interpretare più ruoli.
Divertente e di maggior qualità rispetto ad altri film dei registi per via di una minora incidenza della farsa irrealistica. Una sola parola: cult del comico all'italiana.
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