Regia di Jacques Tourneur vedi scheda film
Caposaldo del cinema horror d'atmosfera, in parte basato su un ottimo racconto di M.R. James ("Casting the Runes", tradotto in italiano come "Fischia e io verrò da te"). Dirige un ispirato Jacques Tourneur costretto, per volere della produzione, a inserire un paio di effetti speciali con un demone gigantesco.
Il professor John Holden (Dana Andrews), raggiunge l'Inghilterra per partecipare a un convegno scientifico sul paranormale. Scettico e realista, apprende del tragico decesso di Henry Harrington (Maurice Denham), scienziato coinvolto in un'indagine su Julian Karswell (Niall MacGinnis), ambiguo individuo a capo di una setta religiosa di culto demoniaco. Avvicinato da Joanna (Peggy Cummins), la nipote di Henry, John scopre che la morte di Harrington - vittima di una maledizione, attuata tramite una pergamena con iscrizione a caratteri runici - era stata annunciata da Karswell: l'uomo aveva trascritto su un diario gli ultimi avvenimenti, sino al tragico incidente mortale. Durante una ricerca al British Museum, John e Joanna scoprono che un antico testo su demoni e streghe, risalente al '500, è stato misterioso rubato. Deciso a proseguire le indagini di Harrington, John non dà peso alle minacce di Karswell, sino a quando scopre che una pergamena con iscrizioni a carattere runico gli è stata nascosta tra gli effetti personali. Allo scadere di una precisa data, sarà la prossima vittima destinata a cadere tra le fauci del demonio.
Stonehenge - "È stato scritto, sin dalla notte dei tempi, su queste antichissime pietre, che creature malvagie e soprannaturali vivono in un mondo di tenebre. E vi è anche scritto: 'Chi sa servirsi del magico potere degli antichi simboli runici può evocare queste creature delle tenebre: i demoni dell'Inferno'."
(Voice over introduttiva)
La notte del demonio: scena
Caposaldo del cinema horror d'atmosfera (nello stile di Jacques Tourneur), che si distingue per l'apparizione inattesa di un demone, rappresentato come iconografia medievale impone. L'apparizione del satanasso, che reclama il dovuto allo scadere di una data precisa, è stata imposta dalla produzione, contro il volere dello stesso regista che avrebbe volentieri glissato sul visionario (ma terrificante, per l'epoca del girato) effetto speciale [1] [2]. Girato in Inghilterra, per contenerne i costi, con scene a Stonehenge, al British Museum e alla fermata di Victoria Station, La notte del demonio all'origine è stato ispirato, molto liberamente, da un ottimo racconto di M.R. James (Casting the Runes), sceneggiato con grande cura da Charles Bennett, con successivi ritocchi da parte di Hal E. Chester. Composto da un cast memorabile, a cominciare dall'ambiguo Niall MacGinnis nei panni del malefico Karswell (personaggio modellato sulla figura di Aleister Crowley; le scene in cui sollazza alcuni bambini vestito da clown, potrebbero avere ispirato Stephen King quando ha scritto It), proseguendo con il convincente professore, scettico per eccellenza, interpretato da Dana Andrews. Essenziale il ruolo da mediatrice, tra razionale e irrazionale, assegnato alla delicata, ma determinante, Maurice Denham. Splendidamente fotografato da Edward Scaife, con ambienti e scenografie curate dal talentuoso Ken Adam, il film procede senza sosta verso un finale prevedibile, ma appagante. Pochi, per l'epoca impressionanti, effetti speciali, circoscritti all'incipit e all'excipt, con brevi intermezzi (le fumose apparizioni di tracce nel terreno, durante l'inseguimento notturno di John Holden, nel bosco di Lufford Hall). Il film venne rilasciato nelle sale in due differenti versioni: quella americana, come Curse of the Demon, accorciata a 83 minuti e quella integrale inglese, Night of the Demon, di 95 minuti.
Luigi Cozzi presenta: La notte del demonio [3]
"Jacques Tourneur, regista de La notte del demonio, ha finito la sua carriera lavorando per la AIP, realizzando film come 20.000 leghe sotto la terra o Il clan del terrore. In questa fase della sua attività, Tourneur non era più se stesso, era ormai anziano e aveva difficoltà a lavorare, ma doveva mantenersi, quindi accettava tutte le condizioni imposte dai produttori. Tourneur, in questi film, era solo un esecutore, non interveniva, creativamente, in niente. In precedenza era stato uno dei più grandi registi - e rimane a tutt'oggi - del cinema fantastico. Figlio di un regista, a sua volta, Maurice Tourneur (un grande regista del cinema muto), ha lavorato con Val Lewton, straordinario produttore della RKO negli anni '40, che ha realizzato una serie di capolavori per cui si è guadagnato una nicchia nella storia del cinema. Lewton era un produttore ma anche ideatore e sceneggiatore dei film che realizzava. Lavorava alla RKO, ideava questi film e poi sceglieva il regista più adatto. Nel primo di questi suoi film ha scelto, appunto, Jacques Tourneur. Lanciandolo, dato che il primo film realizzato con Tourneur è Il bacio della pantera. Sono stato proprio io, poi, a ripresentare in Italia le copie de Il bacio della pantera che circolano ancora adesso in televisione, oppure in DVD: i dialoghi sono stati scritti da me, perché l'ho ricomprato io negli anni Settanta, quando era scomparso, l'ho comprato, ridoppiato, ho scritto i dialoghi e l'ho distribuito al cinema e in televisione. Ancora oggi, circola la mia versione de Il bacio della pantera. È stato un grandissimo successo e quindi ha lanciato la carriera oltre che di Val Lewton produttore, anche del regista Jacques Tourneur. Regista raffinatissimo in quel film, grande evocatore di ombre e poi ha realizzato altre pellicole, continuando a fare film. È diventato, agli inizi degli anni '50, passando dell'orrore all'avventura, un bravo regista anche di storie di altro tipo, di gialli e di noir. Nella fase calante della sua carriera, sul finire degli anni '50, viene chiamato in Inghilterra a girare La notte del demonio. Night of the Demon nella versione inglese, Curse of the Demon nella versione americana. È una co-produzione, il solito film finanziato dagli americani ma girato in Inghilterra perché costa meno. Il regista americano viene spedito a Londra per girare il film. Il film ha origine con un produttore americano che è un ex attore: Hal E. Chester, un attore che, negli anni '40, faceva il pischelletto scemo, in serie con ragazzotti mezzi teppistelli che facevano cattive azioni però, poi, alla fine diventavano buoni, belli, bravi, ecc. Era uno di questi che poi si è messo a fare il produttore indipendente e, come produttore indipendente, ha realizzato Il risveglio del dinosauro, nel 1953, film che ha lanciato la moda dei grandi mostri risvegliati dalle esplosioni nucleari. Hal E. Chester aveva dunque questo gusto un pò grossolano ma, in questo caso, facendo realizzare il film a Londra, ha dimostrato un'insolita saggezza. Ad esempio nella scelta dello sceneggiatore. Il film è stato affidato infatti a Charles Bennett, sceneggiatore inglese poi trasferitosi a Hollywood, notevole e di grandi capacità. Già nel 1934 scrisse il primo film ispirato al mostro di Lockness (The Secret of the Loch) e poi ha realizzato tantissimi film, tipo Il club dei 39 (I 39 scalini) di Hitchcock; ha scritto L'uomo che sapeva troppo e poi tantissimi film tra cui, per restare nella fantascienza, negli anni '60 fine anni '50: Viaggio in fondo al mare, 20.000 leghe sotto la terra, Il mondo perduto. Uno sceneggiatore di prima categoria che, in questa sceneggiatura, viene affiancato, anche se non la firma, da Cy Endfield, in seguito regista del film (con effetti di Harryhausen) L'isola misteriosa e di altre pellicole. Endfield collabora alla sceneggiatura de La notte del demonio, che è tratta dal racconto di uno scrittore, tipicamente inglese, raffinatissimo: M.R. James, un prete, un sacerdote che aveva l'abitudine, ogni Natale, di scrivere una storia di fantasmi. È un autore di fine Ottocento, inizi Novecento. Un personaggio curioso, questo M.R. James, che ha scritto delle storie di fantasmi bellissime, stupende. In Italia, sono state raccolte e pubblicate in due o tre libri e in numerose antologie, perché sono storie raffinatissime dove, praticamente, non succede quasi niente: è tutta questione d'atmosfera, un'atmosfera stupenda dove i fantasmi sono suggeriti, forse ci sono... e però fanno una paura terribile. Come fa una paura terribile questo suggestivo racconto - Fischia e io verrò da te (titolo della versione italiana) -, dal quale poi Charles Bennett e Cy Endfield hanno preso spunto per scrivere La notte del demonio. Film bellissimo, capolavoro di Jacques Tourneur, che sembra opera di Val Lewton perché tutto è suggerito, tutto è giocato, tutto è fatto con una classe estrema, eppure fa una paura terribile. Il film, magari a casa, farà meno paura ma io l'ho visto al cinema e la sequenza nel bosco, quando per esempio il personaggio, dopo essere andato nella casa del mago Karswell, fugge ripercorrendo la strada nel bosco e una nube misteriosa, la nebbia, comincia a seguirlo, nel cinema buio, silenzioso, faceva una paura terribile. Una scena veramente bellissima. Un momento di grande cinema, del quale è pieno questo film. Un grande classico, un capolavoro. Come è straordinaria, per esempio, la presentazione del mago, questo terribile mago che vediamo vestito da clown: fa il buono per far divertire i bambini. Però è un mago cattivo, un mago sinistro, un mago pericolosissimo. È geniale questa sua presentazione. It, di Stephen King, è chiaramente stato ispirato dal clown del mago Karswell di quella scena. Nella versione originale voluta da Jacques Tourneur e da Charles Bennett e Cy Endfield, non c'era il diavolo, questo mostro-pupazzone, che si vede ogni tanto, all'inizio e alla fine, materializzando il mistero, l'orrore, il pericolo. Questo pupazzone gigante - non brutto, devo dire non è nemmeno brutto - però nella versione originale, consegnata dal regista al produttore, non c'era. C'era solo l'impressione sinistra, ma non succedeva niente. Al Chester, dopo aver parlato con i distributori americani, ha fatto girare a Jacques Tourneur delle inquadrature aggiuntive in cui si vede questo grande pupazzone, e l'hanno inserito in quei momenti del film. Funziona lo stesso perché il film è talmente bello che, un pupazzone in poche inquadrature, non crea problemi. Però era ancora più bella la versione originale, dove il pupazzone non c'è. Dove tutto era suggerito, in maniera sinistra. Questo è un grandissimo film al quale io stesso, nella mia attività di regista, mi sono ispirato. Per esempio, nella scena finale quando la pergamena, come dotata di vita propria, fugge e non si fa prendere dai personaggi che stanno cercando di afferrarla perché se la bloccano riescono a fermare la maledizione; se non la bloccano e la pergamena riesce a distruggersi da sola, la maledizione va avanti e si concluderà con la loro morte... questo inseguimento di questo foglio di carta, questo rotolo che va via, io stesso l'ho ripreso, l'ho trasformato e l'ho usato nel mio film Paganini horror. In Paganini horror c'è la stessa scena della pergamena, che è un mio omaggio a questo grande, meraviglioso, bellissimo film.
Curiosità [4]
L'esclamazione: "È tra gli alberi! Sta arrivando!", è stata campionata e utilizzata da Kate Bush per l'intro della canzone "Hounds of Love" (1985).
La storia originale alla base del film, "Casting the Runes", è stata anche adattata per una commedia destinata al programma radiofonico antologico, Escape. La storia è stata poi adattata due volte per la TV britannica, prima come Mystery and Imagination: Casting the Runes (1968), della serie antologica "Mystery and Imagination" (1966), e di nuovo come ITV Playhouse: Casting the Runes (1979) di ITV Playhouse. Più recentemente, sembra avere suggerito la trama (in particolare la conclusione) di Drag Me to Hell (2009) di Sam Raimi.
La notte del demonio è persino citato nella canzone di apertura - Science Fiction Double Feature - di The Rocky Horror Picture Show (1975), nella seguente frase: "Dana Andrews said prunes gave him the runes, but passing them used lots of skills".
La sala di lettura originale del British Museum viene mostrata quando, Dana Andrews, è alla ricerca di alcuni testi.
La notte del demonio versione Oltretomba
Singolare la riproposizione della stessa identica storia (compresi i nomi di alcuni personaggi), offerta in "Oltretomba gigante" n. 24 (maggio 1975), dal titolo La setta del demonio. Lo sceneggiatore del fumetto, probabilmente dopo aver visto il film in programmazione sulla TV nazionale (all'epoca Rai1), ha cercato di ricordare dettagli davvero sfuggenti: dal gatto che si trasforma in pantera, aggredendo il professore introdottosi nella tenuta Lufford di Karswell, alla mano sulla ringhiera del mago mentre lo segue non visto. La parte centrale del racconto, del tutto estranea rispetto al film, offre una suggestiva divagazione "erotica" (con accoppiamenti ripetuti tra la nipote della prima vittima e lo scettico professore) e punta sui riti degli affiliati alla setta di Karswell, assenti nel lungometraggio. Nel complesso viene riproposta la stessa identica storia, con inizio e finale di tipo, pressoché, copia-incolla a quelli presenti nel film di Tourneur. Uno sforzo mnemonico encomiabile da parte dell'autore, dato che al tempo non esisteva la possibilità di "fruizione domestica" (home video).
NOTE
[1] "Le scene in cui vediamo davvero il demone sono state girate senza di me. Tutte tranne una: ho girato la sequenza nel bosco dove Andrews è inseguito da questa specie di nuvola". (Tourneur, dichiarazione pubblicata in Midi-Minuit Fantastique).
"Avrebbe dovuto essere svelato a poco a poco, senza che fosse mai veramente mostrato" (Cinefantastique, '73).
[2] Per le scene del demone era stato contattato Ray Harryhausen, effettista che non ha potuto contribuire in quanto impegnato sul set di Il 7° viaggio di Sinbad (1958).
[3] Dalla presentazione contenuta nel DVD Sinister.
[4] Dall'imdb.
"Il demonio, che conosce ancor meglio di noi, le dannose conseguenze degli scrupoli, ne suggerisce la materia con artificio, e prende cura di mantenerne l'effetto con una profonda malizia."
(Jacques Joseph Duguet)
Trailer
F.P. 11/12/2022 - Versione visionata in lingua italiana - DVD Sinister (durata: 91'30" versione inglese; 78'01" versione americana)
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