Regia di Oscar Roy vedi scheda film
Disco Delirio è eletto giustamente il cult del mini-filone dell'Italia del sabato sera. Il film di Righini, che per l’occasione si improvvisa anche soggettista, sceneggiatore e persino scenografo, condensa in sé tutte le tematiche accennate nelle altre pellicole del genere formando così un tragico cocktail di disco music, balli con gonne fruscianti e donne pirolettanti, corse in moto, risse, dialoghi del tipo: “…sai che ti dico: se non avessi ereditato quella palla al piede del bar e tre fratelli da far studiare avrei più tempo per inventare e trovare balli che Travolta neanche si sogna. Passi e mosse da far impazzire tutte le ragazze della discoteca” e qualche spruzzatina di sesso che non guasta mai. Insomma tutti gli ingredienti per un cult del trash (quello sano, genuino). La pecca più grossa del film è data dall’aspetto tecnico: panoramiche a scatti, statuarietà della m.d.p. al 99 per cento, un unico movimento di macchina – sempre lo stesso: una rotazione sull’asse – e neanche tanto riuscita, tutti i numeri di ballo ripresi in campo lungo con inevitabile perdita di particolari e ritmo e un uso fuori luogo della velocizzazione soprattutto nella gara di moto. Per quel che riguarda i pregi bisogna sottolineare una certa bravura dei ballerini – cosa veramente atipica nel filone (American Fever docet!) – che ce la mettono veramente tutta e soprattutto il senso di piacevole nostalgia che evoca l’inusuale ambientazione milanese, meglio sfruttata che in altri film del filone, e il peregrinare dei protagonisti per locali e discoteche mitiche di allora e che ormai furono: il Ganesh Clun, il Charlie Brown di Novate Milanese e L’Esplanada di Binasco (Mi).
La storia ruota intorno a due coppie di ballerini, Tino e Patrizia e Raf e Ornella, che si allenano per partecipare alla puntuale gara di ballo in perfetto Saturday Night style. Accanto a questi baldi giovani uno stuolo di stravolti del sabato sera, un grasso dj soprannominato “bomba” e un paio di gallinelle piuttosto facili. Dopo un’ora e mezza di buie discoteche, night club fumosi, scatenati balli allo struggente ritmo della dance music più becera e qualche scena pecoreccia arriviamo al momento della fatidica gara. Vincitori della competizione risultano, alla fine, Tino e Patrizia, ma la sfida prosegue anche al di fuori della pista da ballo e una spericolata corsa in moto costa il ricovero in ospedale al povero Tino che si spappola contro un passaggio a livello alle prime luci dell’alba. Saturday Night Strage.
“Love is in the air – The day my heart caught fire” by John Paul Young, “Le freak” by Le Chic, “Think it Over” by Cissy Houston, “Superstar” by Bob M.C. Gilpin, “Goodbad and funky” by Shotgun, “Araxis space Ship” by Araxis, “S.e.x.” by Idris Muhammad, “Rock around the clock” by Bill Haley – colonna sonora incisa su dischi Derby
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