Regia di Eli Roth vedi scheda film
Hostel, prodotto da Quentin Tarantino, parte come un porno-soft di bassa categoria: due ragazzi americani (Paxton e Josh) e uno islandese (Oli) fanno tappa ad Amsterdam durante un inter-rail europeo, alla ricerca del turismo all'insegna del fumo e del sesso. Tutto sommato si annoiano e raccolgono così un consiglio da parte di Alex, un ragazzo conosciuto lì: andare a Bratislava, dove si trovano le donne più belle del mondo, "disponibili" per vocazione e non per ricevere un compenso.
Pronti, si parte: dopo uno spiacevole incontro in treno con un uomo che fa avances a Josh, i ragazzi giungono tranquillamente nella capitale della Repubblica Slovacca, dove i tre possono effettivamente saziare tutte le loro voglie. Ma un giorno Oli scompare, Josh si ritrova ammanettato ad una sedia di fronte ad un sadico torturatore, mentre Paxton cerca di rintracciare i compagni di viaggio...
Il cambio di registro da parte di Roth è impressionantemente brusco; dopo una prima mezz'ora tutta erotica e immatura, il regista si conferma bravo nel costruire scene horror/splatter mai banali, come nel precedente Cabin Fever, e dipinge (solo a livello di trama, ma qualcuno non ha gradito) una Slovacchia fatta di folli macellai, gang di bambini criminali, polizia corrotta.
Roth, pur mandando ogni tanto a farsi benedire la fisiologia umana in alcune delle (notevoli) scene splatter, dimostra di avere un talento più che discreto e idee originali, avendo preso spunto per Hostel da un sito internet che permette di uccidere un uomo in Thailandia per 10.000$.
Sadico il film o sadica l'umanità?
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