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Hostel

Regia di Eli Roth vedi scheda film

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Dying Theatre

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La recensione su Hostel

di Dying Theatre
4 stelle

Non si capisce se sia più vergognosa la realizzazione del 'film' (?) in questione o la calorosa accoglienza ad esso riservata da buona parte della critica italiana, Film Tv compreso. Sono francamente indignato, non trovo altre parole. Quasi 'ferito'. Ferito da un tale, compiaciuto, sfoggio di cattivo gusto; dalla stupidità morbosa e quasi psicopatologica con cui gli estimatori di tale feccia su pellicola provano a giustificare il proprio squallido voyeurismo; profondamente offeso, infine, dalla bassissima considerazione delle doti intellettive degli spettatori che - purtroppo a ragione - i demiurghi di tale obrobrio hanno dimostrato di avere. Non stupisce davvero che un finto 'autore' (ma da almeno un decennio vero venditore di concime organico) come Quentin Tarantino abbia sponsorizzato l'operazione. Null'altro che pornografia di infimo livello. Disgustosa e decerebrata orgia sadica ai limiti dello snuff movie, deprecabile non solo per la totale gratuità di tutto quanto viene rappresentato, ma pure per una assurda e davvero vergognosa venatura di razzismo su cui si regge l'intera vicenda (i paesi slavi sono dipinti come tetri gironi danteschi popolati da aguzzini, meretrici, ladri e torturatori, i quali - tutti complici l'un con l'altro, polizia compresa - attendono al varco i probi turisti americani per togliergli tutto, nel senso più letterale del termine). Roba da incidente diplomatico, d'una disonestà etica di cui solo la miope e salottiera critica nostrana poteva non accorgersi. Del resto in un momento storico e culturale che elegge a propri simboli estetici 'Spiderman' e 'Il signore degli anelli', 'Crash' e 'Star Wars', Paris Hilton piuttosto che Dan Brown, per arrivare, parlando di 'cose nostre', ai lucchetti sospirosi di Federico Moccia, beh.. c'è forse da stupirsi più di tanto? La triste ma provata verità è che il mondo E' in mano ai beceri ed agli incolti.. ciò è valido ormai per ogni branca dell'umano agire: dalle istituzioni pubbliche alla finanza, dai centri del potere politico alias economico al c.d. 'mercato culturale'. Tarantino ed Eli Roth incarnano alla perfezione questo tipo di modello e(ste)tico, giacchè ne sono parte da sempre. Da spettatori amavano fruire delle grazie della Fenech e del trash della 'blackxploitation', dei 'poliziotteschi' di Umberto Lenzi e della goliardia depensante dei vari 'Porky's'. Era dunque lecito aspettarsi di meglio? QUESTO è 'il cinema', scritto che più minuscolo non si può, che il pubblico moderno ha scelto di meritarsi. Che pure la critica (un tempo argine discretamente efficace ai pruriti delle masse) si renda connivente, beh, è un dato su cui varrebbe forse la pena riflettere.

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