Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Un ex terrorista, per nulla pentito, dopo un periodo di latitanza in Sudamerica torna in Italia. Le acque si sono quasi placate: l'uomo accetta una breve detenzione, conscio così di poterne uscire perfettamente riabilitato. Cosa che naturalmente è vera soltanto per la legge: ma lui non ne conosce alcuna.
Era dal 1994, da Dellamorte Dellamore, che Michele Soavi non usciva sul grande schermo; questo suo ritorno al cinema mantiene però le tematiche da cronaca nera che avevano principalmente contraddistinto gli intercorsi 12 anni di carriera quale regista di fiction televisive (Uno bianca, Il testimone, Ultima pallottola), non distaccandosi insomma da tali lavori almeno sul piano dei contenuti. E a dirla tutta anche la forma non pare granchè più curata, per quanto Arrivederci amore, ciao abbia potuto contribuire anche dei fondi ministeriali per le opere d'arte di riconosciuto interesse culturale; il film è un thriller con una tesi 'politica' volutamente qualunquista, che ricalca la storia di base dell'omonimo romanzo scritto da Massimo Carlotto, che ha messo parecchio di autobiografico nelle pagine. L'interpretazione di Alessio Boni non sembra all'altezza di un protagonista così combattuto e irrisolto; nel cast troviamo anche, fra gli altri, Michele Placido, Isabella Ferrari, Alina Nedelea, Carlo Cecchi e Antonello Fassari. Sceneggiatura firmata dal regista con Marco Colli, Heidrun Schleef e Luigi Ventriglia; francamente non un prodotto memorabile. In quello stesso 2006 Soavi girava anche, per Mediaset, Attacco allo Stato - sugli omicidi D'Antona e Biagi da parte delle BR - che, pur nei limiti della confezione televisiva, sembra quantomeno avere qualcosa in più da dire. 3/10.
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