Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Bizzarra tragicommedia che racconta la deriva esistenziale di un uomo senza particolari qualità, sballottato tra un matrimonio fallito, dei figli problematici e il difficile rapporto con un'ingombrante figura paterna. Gore Verbinski, per una volta lontano dal fantasy/horror (ma non rinunciando ad una fotografia cupa e quasi desaturata, ormai un suo marchio di fabbrica) dirige una pellicola interessante e fondamentalmente irrisolta, mettendo una quantità spaventosa di carne al fuoco e non riuscendo a gestire in maniera adeguata tutte le possibili e molteplici sottotrame. Il principale difetto della pellicola di Verbinski, in realtà, è che non si capisce esattamente dove lo sceneggiatore Steve Conrad voglia andare a parare: il film affastella metafore a ripetizione ma il loro significato è spesso oscuro, si fa fatica a cavarne un messaggio di fondo e alla fine si rimane un po' sconcertati a chiedersi se si è appena visto un piccolo capolavoro o una deliberata presa per i fondelli. Nicholas Cage si presta bene al gioco e riesce ottimamente a reggere tutto il peso del film sulle sue spalle leggermente curve e sulla sua espressione imbambolata (che può non piacere a molti, ma è adattissima allo scopo). L'attore americano è splendidamente coadiuvato da un asciutto ed elegante Michael Caine, davvero perfetto nel ruolo del padre autorevole, solido, dignitoso e di una rigorosa moralità d'altri tempi. In definitiva "The Weather Man" è un film che si lascia vedere volentieri, triste ma non disperato, che può facilmente tediare per i suoi tempi dilatati e le sue atmosfere sospese, che può lasciare perplessi per la cripticità del messaggio di fondo, ma che difficilmente lascia del tutto indifferenti, in un senso o nell'altro. Voto sufficiente.
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