Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
Approfittando di un periodo di festa, Luigi si reca da Milano nella sua localita' di nascita, Mesagne, in Puglia. Qui trova una situazione familiare tesa. Due dei suoi tre fratelli sono in lite tra loro, a causa della sorte della masseria di famiglia, che Michele vorrebbe vendere, per far decollare la sua carriera politica, e ripianare un grande debito contratto con Tonino, uno spietato usuraio, e Aldo vuole conservare, anche perche' affezionato, nonostante non riesca a mandare avanti da solo l'azienda agricola connessa. Un terzo fratello - Mario - ha dedicato la vita alla parrocchia ed all'assistenza di ragazzi affetti da sindrome di Down. Luigi, non interessato alle vicende del suo paese, vorrebbe agevolare la vendita, ma finisce per essere pienamente coinvolto dalle tensioni che intercorrono tra i sanguigni fratelli. La vicenda si comolica quando, all'interno di essa, entrano alcune donne, e lo strozzino e' assassinato da una persona ignota. Un dramma famigliare estremamente verosimile. Sergio Rubini dimostra una buona conoscenza dello spirito che anima alcune persone residenti nei centri molto piccoli. Il regista descrive il contrasto iniziale tra l'indole di Luigi, ormai abitante di una grande citta', razionale e distaccato dalle vicende paesane, ed i caratteri di Michele ed Aldo, ancora legati a dinamiche risalenti, che li portano a dare forte importanza alle proprieta' ed al buon nome della famiglia. Man mano che la narrazione procede, l'animo "paesano" di Luigi riemerge. Fatti vecchi, il ritrovarsi dopo tanti anni con persone particolari, la complessita' del rapporto con i genitori, un pieno coinvolgimento nella vicenda "poliziesca" che il regista incardina su una valida descrizione della societa' locale, rendono impossibile al protagonista allontanarsi da Mesagne. Al proposito, e' emblematico il ruolo di Laura (Claudia Gerini), compagna di Luigi, circoscritto alla seconda meta' del film. Ella scongiura Luigi di partire, non puo' comprendere l'inscindibilita' di quel legame ancestrale tra il compagno e la sua terra. Una conclusione relativamente positiva, che mostra i fratelli riuniti ed appacificati, era poco prevedibile per un film estremamente drammatico, molto ben interpretato da Fabrizio Bentivoglio (Luigi), un uomo che perde la sua calma man mano che viene assorbito nella vicenda; Emilio Solfrizzi (Michele), Massimo Venturiello (Aldo), i due fratelli litigiosi; Paolo Briguglia (Mario), un ragazzo interessato esclusivamente al benessere dei suoi protetti. La vicenda ha un intreccio complesso. L'aspetto "poliziesco" si lega a vicissitudini sentimentali, rivelando esplosioni di passioni e contrasti di interessi. Buon film, avvincente e coinvolgente, sia per la storia che racconta, sia per il realismo dei personaggi, nei quali gli abitanti di piccoli centri possono sicuramente rintracciare caratteristiche a loro gia' note.
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