Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
“La terra” racconta la storia di Luigi, un professore di filosofia che ritorna nella sua terra d’origine dopo molti anni per una questione di eredità.
Lo sguardo di Luigi è distaccato, quasi estraneo alle misere vicende del piccolo paese del Sud, il suo intento è risolvere al più presto la questione e tornarsene a Milano dalla giovane moglie. Non sarà così. La terra chiama e insieme chiamano il passato, la famiglia e in particolare i legami coi fratelli, così diversi tra loro e in conflitto l’uno con l’altro.
Luigi, interpretato dal sempre bravissimo Fabrizio Bentivoglio, si renderà presto conto d’essersi solamente illuso d’aver cancellato legami tanto forti, così un po' per senso del dovere un po' perché effettivamente coinvolto, rimanderà sempre più a lungo la sua partenza. Nel frattempo, un misterioso omicidio coinvolge da vicino i fratelli di Luigi...
“La terra” è dunque un film che parla di un ritorno, ritorno alle proprie origini certo, ma anche ritorno a un se stesso non accettato fino in fondo e perciò ripudiato, fatto sparire dietro una nuova immagine.
Uno di quei “tagli” che sul momento ci sembrano inevitabili ed efficaci ma che presto o tardi, tornano a sanguinare poiché ogni cosa nascosta, sepolta, messa a tacere per paura od ignoranza, ritrova la strada per proprio conto.
Dall’inconscio alla luce della consapevolezza a volte il cammino è sorprendentemente breve e se non si è preparati il ritorno di sé potrebbe essere molto faticoso e doloroso da affrontare.
Molto buona anche l'interpretazione di Massimo Venturiello.
Ho un debole per Sergio Rubini, A mio parere è uno dei migliori attori italiani in circolazione: ha un’ottima preparazione di base e dalle interviste rivela una grande serietà e una visione etica del suo lavoro. Insomma, mi sembra uno dei pochi cui si possa attribuire seriamente la qualifica di attore.
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