Luigi Di Santo, professore universitario a Milano, torna nel paese d'origine in Puglia dopo molti anni per risolvere una controversia legata all'eredita lasciata dal padre. Ritrova i suoi tre fratelli, Mario, Aldo e Michele e, con loro, anche gli insanabili conflitti che lo avevano spinto ad abbandonare la sua terra.
Note
La cinepresa del Rubini-regista, svincolata e coppoliana, pensa in grande. E la scelta del cast lo ripaga in ciascuna delle sfumature cesellate: Il Rubini-attore invece, nei panni di un volgare e raccapricciante usuraio, è il marchio indelebile di quanto si possa nuclearizzare il mondo contagiandolo con il male.
Una storia tutto sommato che si lascia guardare. Lasciano a desiderare il montaggio e il profilo psicologico del personaggio principale, un po' appare sciocco e ingenuo, un po' cinico ed efficace calcolatore.
Dramma di famiglia che regala intensi momenti di pathos e manifesta verità sul mondo variopinto e contrastante del Sud Italia.Recitazione intensa .voto 6,5
VOTO : 7++ Uno dei film italiani più originali, e nel contempo riusciti, degli ultimi anni. Gran bel cast, ambientazione riuscita, tante idee registiche notevoli, una storia nera che funziona … da vedere!
Il legame con le proprie origini, siano esse la terra natìa o la famiglia, in un ottimo film di Sergio Rubini (bravissimo e cattivissimo) e con ottimi attori su cui spicca Emilio Solfrizzi. Voto 7
Ottimo film questo di Rubini. Da non perdere per la storia davvero originale e con risvolti nuovi, e soprattutto per un cast di attori di ottimo livello, primo su tutti Bentivoglio.
un trittico di ottimi attori(solfrizzi,bentivoglio,venturiello). e per completare un Rubini di una spettacolare bruttezza. unica nota stonata Briguglia. il resto, è un maccanismo perfetto.e Pino Donaggio ci mette del suo.
Un grande Sergio Rubini che conferma la sua validità di attore/regista, con l'attenzione rivolta al sociale del Sud-Italia. Un giallo quasi d'autore, davvero convincente!
Fiacco, non mi ha mai catturato, benché Bentivoglio reciti con slancio e con verve e Rubini abbia momenti pregnanti. Maliziosa satira di costume contemporaneo, molto furba: va più al cuore che alla testa.
La Terra, ancora più efficace con l’articolo determinativo, è un qualcosa di sentito al sud. Le terre non assicurano soltanto disponibilità economiche (ma se non le sai amministrare sono una rogna), ma rappresentano anche la proprietà, e solo iddio sa quanto sia importante essere proprietari di qualcosa per certe persone. Sergio Rubini, uomo del sud, sa cosa sia… leggi tutto
“La Terra” è un film al quale deve essere riconosciuta una compatta solidità strutturale che ben evidenzia la positiva maturazione del regista e l’avvenuta, progressiva acquisizione di una tecnica narrativa professionalmente ineccepibile (e questa sua ottava pellicola rappresenta probabilmente la sua prova più compiuta, soprattutto sotto il profilo dello stile, anche se io continuo di… leggi tutto
Al contempo furba e sincera, la 2ª stag. (5 ep. da ca. 45’ l’uno) di “Monterossi” compie un deciso passo in avanti rispetto alla 1ª (3+3 ep.) e si dimostra più, oltre che adulta…
Approfittando di un periodo di festa, Luigi si reca da Milano nella sua localita' di nascita, Mesagne, in Puglia. Qui trova una situazione familiare tesa. Due dei suoi tre fratelli sono in lite tra loro, a causa della sorte della masseria di famiglia, che Michele vorrebbe vendere, per far decollare la sua carriera politica, e ripianare un grande debito contratto con Tonino, uno spietato usuraio,…
La terra è una pellicola che mette radici nell'appezzamento di terreno dei protagonisti, un antico casale in calce bianca che ha visto lo scorrere delle vicissitudini familiari di una famiglia con molte questioni lasciate in sospeso.
Luigi, protagonista, un uomo di mezza età che ritorna a casa per firmare l'atto di vendita del terreno che uno dei fratelli vuole vendere per…
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Commenti (14) vedi tutti
Una storia tutto sommato che si lascia guardare. Lasciano a desiderare il montaggio e il profilo psicologico del personaggio principale, un po' appare sciocco e ingenuo, un po' cinico ed efficace calcolatore.
commento di OssUna perla gialla. Musiche e fotografia molto interessati. Trama non scontata.
leggi la recensione completa di micarmDramma di famiglia che regala intensi momenti di pathos e manifesta verità sul mondo variopinto e contrastante del Sud Italia.Recitazione intensa .voto 6,5
commento di wang yu7/10
commento di alex77VOTO : 7++ Uno dei film italiani più originali, e nel contempo riusciti, degli ultimi anni. Gran bel cast, ambientazione riuscita, tante idee registiche notevoli, una storia nera che funziona … da vedere!
commento di supadanyPregevole. Come da tradizione rubiniana la forza del film è nella storia, nell'intreccio degli eventi, condito dal tocco sempre originale del regista.
commento di robynesta7
commento di arcarsenalIl legame con le proprie origini, siano esse la terra natìa o la famiglia, in un ottimo film di Sergio Rubini (bravissimo e cattivissimo) e con ottimi attori su cui spicca Emilio Solfrizzi. Voto 7
commento di jeffwineVoto 7+ Forte!
commento di luca826Ottimo film questo di Rubini. Da non perdere per la storia davvero originale e con risvolti nuovi, e soprattutto per un cast di attori di ottimo livello, primo su tutti Bentivoglio.
commento di Toto74un trittico di ottimi attori(solfrizzi,bentivoglio,venturiello). e per completare un Rubini di una spettacolare bruttezza. unica nota stonata Briguglia. il resto, è un maccanismo perfetto.e Pino Donaggio ci mette del suo.
commento di chi8r8Mi ha letteralmente travolto il nuovo film di Rubini. Coinvolgente anche per merito di una bellissima trama e molto bella anche la colonna sonora
commento di andystarsailorUn grande Sergio Rubini che conferma la sua validità di attore/regista, con l'attenzione rivolta al sociale del Sud-Italia. Un giallo quasi d'autore, davvero convincente!
commento di battista82Fiacco, non mi ha mai catturato, benché Bentivoglio reciti con slancio e con verve e Rubini abbia momenti pregnanti. Maliziosa satira di costume contemporaneo, molto furba: va più al cuore che alla testa.
commento di joseba