Regia di Stephen Gaghan vedi scheda film
Governo americano e paesi arabi sono il binomio perfetto quando si confeziona un film su intrighi a base di armi e petrolio. Pezzi grossi dai miliardi facili ed emiri avvolti in candidi lenzuoli bianchi, che in realtà non sono poi così gestibili come si crede ma fanno valere i loro diritti e applicano le loro acute capacità. Confusionario, come si suol dire senza ne capo ne coda, questo film è irritante quanto sono affascinanti i dialoghi in lingua araba disseminati a più riprese. Per il resto solo una sceneggiatura che sembra pasticciata e la discreta (ma di certo non da Oscar) prova attoriale di Clooney (scusate ma il motivo esatto che ha portato la statuetta nelle sue mani? Compare per mezz’ora in tutto con sul volto stagliato lo stesso iconico sguardo da triglia e qualche cerotto sulle dita mentre dalla fronte scendono goccioline di sudore e qualcuno ha deciso che meritava l’omino d’oro? Misteri dell’Academy) e la solita solfa recitativa inscenata dall’incapace Matt Damon (qualcuno gli consigli di cambiare mestiere, per pietà). Il risultato finale non è scarso ma, nel dettaglio, fa penare. E’ forse il peggiore del suo genere dove la qualità deve essere alta e i dettagli essenziali. Lo vedi e non ti lascia nulla, manco uno scorcio di ricordo, sembra il capitolo incompleto di un libro interessante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta