Regia di Stephen Gaghan vedi scheda film
io a george non avrei dato un soldo bucato. poi dopo le prove dell'esordio al cine con film come out of sight o che so, tenevo le distanze. invece bisogna dargli atto di non essere un coglione. con le cagatelle easy alla ocean's eleven(dalle quali a torto o a ragione mi tengo alla larga) si finanzia le opere più personali come il bell'esordio confessions of a dangerous mind, il bellissimo good night & good luck e ora producendo questo syriana. dà da fare a starci dietro, ma è avvincente e coinvolgente. in più come al suo solito nelle opere povere di budget si circonda di nomoni ma anche e soprattutto di facce poco note, e a caratteristi straordinari come il david strathairn di good night... e al plummer e al wright(che adoro) di questo.un film dove i problemi personali si mescolano e si confondono coi problemi grandi che riguardano la sicurezza del mondo intero. agenti speciali, emiri, eredi all'emirato, padri e figli in un maelstrom che tutto trita e digerisce, scaricando chissà dove in una discarica a cielo aperto di qualche mega bidonville. chissà cosa avrebbero pensato la flora e la fauna se avessero saputo che milioni di anni dopo la loro morte si fosse scatenata una guerra così spietata per i loro resti tramutati in giacimenti di petrolio?... direttamente su una macchina mentre bello placido mi reco al lavoro o al cine ascoltando e cantando a squarciagola un canzone qualsiasi, non mi tocca più di tanto se un ragazzo della mia età si fa saltare in aria per sabotare una petroliera o se la cia fa esplodere la macchina del principe progressista che vuole succedere all'emirato al posto del fratellino ben più visto agli occhi degli amici americani. perchè parlo di americani, ma perchè volenti o nolenti son loro che fanno il bello e il cattivo tempo qui in occidente cercando di allungare mani ovunque anche in africa. ma niente di nuovo alla luce del sole. per chi si danna di cercare di avere un lavoro lontano da casa e viene licenziato sui due piedi, avvicinato da reclutatori di kamikaze, c'è chi si danna perchè è scoperto, scomodo, non più utile. un padre che ha perso un figlio e sta perdendo il senso della realtà. un figlio che perde la possibilità di poter portare il paese ad emanciparsi. un mondo che non perde invece mai l'occasione per cercare andare avanti invece che tornare indietro, utilizzando la parola progresso in modo bieco e distorto, accusando magari chi cerca di vederci un pò più chiaro e di dare il giusto significato alle parole e ai fatti, di essere terroristi. bravi tutti gli attori, a partire da un luciferino christopher plummer, incisivo anche quando sta in scena per qualche minuto, passando per un grande jeffrey wright e infine approdando al buon georgie che anche bodenfio, col barbone da homeless e vestito di completi cheap è sempre un gran bell'uomo.
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