Regia di Tano Cimarosa vedi scheda film
In un paese delle Marche colpisce un assassino. Alla prima vittima, una bella donna, ne seguono altre che portano le indagini su un sentiero di prostituzione, droga, tradimenti e varia morbosità.
Buon caratterista, attivo specialmente fra gli anni Sessanta e Ottanta, il siciliano Tano Cimarosa si improvvisò anche regista a partire da questo Il vizio ha la calze nere, uscito nel 1975, un giallo/thriller con scia di omicidi che affonda nello squallore della provincia: un prodotto insomma non esattamente originalissimo. Anche i risvolti morbosi e certi inserti erotici della pellicola - nulla di trascendentale, a ogni modo - la rendono oltremodo datata e databile; la sceneggiatura è opera di Adriano Bolzoni e Luigi De Marchi, a partire da un soggetto dello stesso Cimarosa. Che inoltre si ritaglia un ruolo; ma i protagonisti centrali sono altri, nomi neppure disprezzabili peraltro: Giacomo Rossi Stuart, Dagmar Lassander, John Richardson, Ninetto Davoli, Magda Konopka, Daniela Giordano. La regia è visibilmente distratta e, in effetti, Cimarosa non lascerà grandi tracce del suo passaggio dietro la macchina da presa, che si completerà con altre due opere nei successivi sei anni: No alla violenza del 1977 e Uomini di parola del 1981. 2,5/10.
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