Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Non è semplice intuire le ragioni che hanno portato Di Leo, nel bel mezzo di una carriera in continua ascesa sulle ali del poliziesco "all'italiana" (aveva già licenziato titoli come Milano calibro 9 o Il boss, vere pietre miliari del genere), a questa sortita nel cinema pruriginoso degli incesti e delle adolescenti provocanti. Sebbene il prodotto sia confezionato con l'adeguata cura di un regista dotato come Di Leo, sebbene la sceneggiatura firmata Montagnana/Onorati/Patti/Di Leo abbia origine da un romanzo di Ercole Patti intitolato Graziella, sebbene alle scenette di stampo erotico - non poche - venga contrapposta la sottile, sarcastica vena di critica sociale propagata tramite il personaggio di Alfredo (Pino Caruso), donnaiolo scioccamente vanitoso, nonostante tutto ciò La Seduzione assomiglia fortemente ad un qualunque film con la Fenech: cosce in esposizione gratuita, voyeurismo morboso, una trama leggerina che va oltre le implicazioni psicologiche che le vicende potrebbero presupporre, soffermandosi piuttosto sugli aspetti scandalosi e osceni. Il finale tragico parzialmente riscatta il film da tale impostazione, che comunque costituisce indubbiamente l'ossatura di tutto il lavoro; fra gli attori ritroviamo Lisa Gastoni impegnata in una delle sue classiche (per questo periodo) parti da provocante donna matura (e il fisico, va detto in tutta onestà, la aiuta ancora parecchio); Jenny Tamburi agli esordi, in un ruolo che offre già ampi squarci di quella che sarà la sua futura carriera; Maurice Ronet e il già citato Pino Caruso. Musiche di Bacalov. 3/10.
Giuseppe torna in Sicilia dopo tanti anni e ritrova Caterina, fiamma di gioventù mai spenta e nel frattempo diventata vedova. Fra i due comincia una relazione, ma Giuseppe viene turbato anche da Graziella, la figlia adolescente di Caterina...
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