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La seduzione

Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La seduzione

di ethan
5 stelle

Giuseppe (Maurice Ronet), ora reporter di successo in giro per il mondo torna nella città natale, Catania, e ritrova la donna amata un tempo, Caterina (Lisa Gastoni), ora vedova, con la quale riallaccia subito una relazione ma subisce anche il fascino della provocante figlia di lei Graziella (Jenny Tamburi), nonché di una sua amica, Rosina (Barbara Marzano): la situazione si fa così insostenibile e Caterina la 'risolverà' in maniera brusca.

'La seduzione' è cronologicamente successivo alla trilogia del Milieu ('Milano calibro 9', 'La mala ordina', 'Il boss') in quanto ad uscita sugli schermi, ma fu girato nel '71 e subì problemi censori che ne ritardarono la sua comparsa al 1973: dopo tre grandi film del genere noir/poliziesco, apprezzati forse più a posteriori che all'epoca, Di Leo opta per un film dalle atmosfere torbide e segnato da un voyeurismo pruriginoso da buco della serratura che in quegli anni riscuoteva un notevole riscontro da parte del pubblico, raggiungendo l'apice del successo nazional-popolare con 'Malizia' di Salvatore Samperi, ambientato anch'esso in Sicilia, ma l'esito non è tra i più felici.

Anche se la pellicola è stilisticamente superiore alla media dei film appartenenti allo stesso genere, di solito assai rozzi, grazie alla consueta perizia dell'autore, supportato anche dalla fotografia di Franco Villa, che fa risaltare la bellezza dell'architettura e del paesaggio locali, il plot - tratto dal romanzo di Ercole Patti e sceneggiato dal regista con altri tre autori - è risaputo e quantomeno banale, tanto negli sviluppi e ancor più nel suo tragico epilogo.

Dignitose le prove degli attori principali, dove svettano Lisa Gastoni nella parte della madre tradita e ferita doppiamente e Pino Caruso, nel ruolo (ironico, quello meglio scritto di tutti) di Alfredo, amico di Giuseppe che sciorina (o millanta) le sue doti da playboy locale, mentre Maurice Ronet non sembra proprio il tipo da fare impazzire ogni donna che incontra e la sfortunata Jenny Tamburi appare più dotata in altri 'ambiti' che quelli recitativi.

Nella scena del rapporto tra Graziella e Giuseppe il motivo musicale che si sente, curiosamente, è il medesimo usato dal cineasta nella celebre scena del ballo di Barbara Bouchet sui tavoli del night in 'Milano calibro 9'.

Voto: 5/6. 

 

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