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Gorky Park

Regia di Michael Apted vedi scheda film

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La recensione su Gorky Park

di maso
8 stelle

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"Follow the moskwa, down to Gorky Park, listening to the wind of change" ...mi sono sempre chiesto se Rudolph Schenker e compagni non avessero scritto il verso introduttivo alla loro celeberrima ballata "Wind of Change" dopo aver fatto due passi nello storico parco centrale della capitale russa durante una loro tourné ed aver seguito una galina come Joanna Pacula, che sarà pure polacca ma ha gli occhi di cristallo, la pelle bianca come la neve e la sensualità zibellina della moscovita citata nel suddetto verso.

Posto quindi che la Pacula la suonerei come una balalaika sing when my guitar wants to sing, sempre per citare un altro verso di quella splendida canzone degli Scorpions che ha commemorato l'evento della caduta del muro di Berlino, vi dirò che "Gorky Park" è un bellissimo film giallo che racconta l'intricata investigazione dell'ispettore Arkady Renko proprio partendo dal ritrovamento nel celeberrimo parco central moscovita di tre cadaveri sommersi nella neve assolutamente irriconoscibili poichè privi del viso, dei polpastrelli e dei denti.

Perchè chi li ha uccisi li ha resi anonimi mutilandoli come se stesse scuoiando un animale per poi disintegrare le loro arcate dentarie a colpi di pistola?

Nell'indagine dello scaltro poliziotto del KGB emergeranno tradimenti, doppigiochi, un traffico di zibellini, il desiderio di vendetta e nascerà anche l'amore impossibile fra Arkady e la bella Irina, che si rivelerà essere la chiave di volta per risolvere il mistero.

Apted filma con gelido distacco una città avvolta dal freddo, in cui la gente è attratta dal caldo al di là della cortina di ferro, e tale attrazione ha ormai ammorbato tutti a prescindere dal ruolo che ricoprono all'interno della società: un giovane studente, un affermato politicante o un poliziotto potenete, o ancora una bella attrice ex dissidente che per sopravvivere è costretta a scendere a compromessi con il proprio regista.

La bella sceneggiatura di Dennis Potter è stata messa in immagini con grande maestria da Michael Apted che ha avuto la mano felicissima anche nella direzione del suo splendido cast tra cui spicca la prova memorabile di William Hurt nel ruolo dell'integerrimo e scaltro poliziotto che si occupa del caso.

Il finale è molto romantico e rimanda un pò a "Casablanca" di Curtiz ma c'è anche un'appendice animalista che non guasta mai in un film dove si parla del traffico di pellicce.

Un doveroso applauso va fatto al grande Lee Marvin, in uno dei suoi ultimi ruoli che ha caratterizzato con la proverbiale immensa classe.

William Hurt

Bravissimo e assolutamente credibile come russo.

Lee Marvin

Che mito Lee Marvin.

Joanna Pacula

Intensa: una polacca così ci vorrebbe sempre a colazione, ma anche a pranzo e a cena.

 

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