Regia di Michael Apted vedi scheda film
“Non scorderò mai il mio primo incontro con i gorilla. I suoni precedettero la vista, l’odore il suono, come un profumo schiacciante di muffa. L’aria venne invasa da una serie fitta di urla, seguite da un rondò ritmico di pugni sul petto di un grande Silverback nascosto dietro quello che sembrava un impenetrabile muro di vegetazione”. - Dian Fossey
Dian Fossey è stata la più importante zoologa statunitense (forse mondiale) che dedicò la vita allo studio dei gorilla. La svolta nella sua vita avviene quando incontra in Tanzania il famoso ricercatore Leakey, che le garantisce un posto nella spedizione che l’avrebbe portata qualche anno dopo in Congo, proprio per definire le abitudini di vita dei primati. E' costretta ad abbandonare il paese a causa della crisi di governo, spostandosi nella vicina Ruanda, dove fondò in piena giungla il campo di ricerca Karisoke.
La rivista Nationa Geographic mandò il fotografo Campbell ad immortalarne l’attività, rendendola una vera e propria star conosciuta in tutto il mondo, ma aumentandone anche le smanie di potere, che la portarono sempre più cocciutamente ad opporsi ai bracconieri locali, arrivando a compiere anche gesti estremi come il rapimento di alcuni bambini delle vicine tribù come gesto di rappresaglia a seguito dell’uccisione di alcuni gorilla (fra cui DIGIT,il suo preferito, con il quale è stata immortalata nella sua foto più famosa, quella in cui il gorilla le tocca l’orecchio con l’enorme manona) . Si oppose anche al governo che voleva trasformare il suo centro di studio in meta turistica.
Insomma lottò contro tutti per difendere il suo lavoro e questo, una sera del 26 dicembre del 1958, le costò la vita. Venne assassinata con il panga (l’arma che usavano proprio i bracconieri ) nella sua tenda. Dell’omicidio venne accusato dal governo locale un suo compagno di ricerche che si trovava già negli stati uniti al momento della sentenza.
Il film narra questi eventi basandosi sull’autobiografia della stessa Fossey. Il regista si è perso poi per strada ma questo “Gorilla nella nebbia” resta l’ultima vera perla della sua filmografia.
Con polso sicuro e gran gusto per l’avventura (scenari mozzafiato), Apted trasforma la vita della zoologa in un racconto avvincente, mai banale o compiaciuto, con momenti da vero thriller, di grande tensione ed effetto. Magnetici i gorilla ogni volta che entrano in scena ed assolutamente stratosferica la prova di Sigourney Weaver(candidata all'oscar) , che meticolosamente riporta davanti alla cinepresa la tecnica di studio della Fossey (imitare le azioni ed i suoni dei gorilla, e mantenere un comportamento remissivo - la Fossey spiegò di avere avuto questa idea studiando i bambini autistici-) e che è il valore aggiunto di questo grande grande film.
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