Regia di Duilio Coletti, David Carbonari vedi scheda film
La storia di Enrico Toti, ferroviere che perse una gamba durante un incidente sul lavoro e rinunciò all'amore di Nina per arruolarsi infine volontario nella prima guerra mondiale. Toti morì poi in trincea, lanciando come suo ultimo gesto la stampella verso il nemico austriaco.
Questa è l'unica regia accreditata a David Carbonari, già a lungo assistente di Duilio Coletti, che dovrebbe averlo in qualche modo aiutato per questa pellicola (per la precisione, i titoli di testa citano “realizzato da” Coletti e “regia di” Carbonari). Al di là di queste piccole curiosità, comunque, non c'è granché da dire su Bella, non piangere!; un melodramma in salsa storica – storia moderna, si intende – che punta tutto sui sentimenti facili e su una confezione sobria e ordinata, di modo da raggiungere il pubblico più vasto possibile senza particolari sforzi. La sceneggiatura è di Ugo Mattone e Franco Solinas, con la collaborazione di Ennio De Concini – noto per essere spesso e volentieri chiamato a rimaneggiare copioni claudicanti; sostanzialmente la vicenda umana di Enrico Toti è raccontata in maniera veritiera, ma il pedale del pathos rimane costantemente schiacciato per tutti gli ottanta minuti del film. D'altronde questo era quello che voleva il botteghino all'epoca, anche se l'epoca dei filmoni strappalacrime stava oramai volgendo al termine. Ettore Manni, Maria Fiore, Memmo Carotenuto, Carlo Delle Piane, Emma Baron e Aldo Bufi Landi sono i nomi più apprezzabili del cast; la colonna sonora di Nino Rota si limita a sottolineare la forte retorica delle immagini. 3,5/10.
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