Regia di Mario Gariazzo vedi scheda film
Mario Gariazzo viene citato, nei titoli di testa, come autore di soggetto e sceneggiatura: perchè allora nascondersi poi dietro lo pseudonimo di Roy Garrett al momento di citare il regista? Bizzarri vezzi del cinema di serie Z. Questo Sapore di donna è esattamente tutto ciò che da un Sapore di donna di Garrett/Gariazzo ci si potrebbe attendere: recitazioni canine, trama inconsistente, dialoghi paratelevisivi, frequenti accoppiamenti carnali dai dettagli approfonditi (chiaramente quasi mai funzionali alla narrazione): un'ora e mezza, insomma, di puro trash. E c'è anche Antonio Zequila, assiduo frequentatore del genere in quegli anni: difficile chiedere di più, se l'obiettivo è volersi annoiare o lasciarsi disgustare dal becero fatto pellicola. Curiosità: le musiche della colonna sonora sono curate da Paolo Rustichelli, figlio di Carlo e peraltro già passato attraverso esperienze ben più nobilitanti (ad es. La neve nel bicchiere di Vancini, 1984); lungo tutto il film, a più riprese, compare un tema drasticamente simile a Je t'aime... moi non plus. Le idee, semplicemente, non abitano qui. A un passo dal porno le scene di sesso, tanto da far balenare il dubbio che di questo lavoro, come era prassi fare ai tempi, esista anche una versione non censurata e destinata al mercato dell'hard. 1/10.
Le allegre vicissitudini erotiche di uno studentello di medicina che si spupazza madre e figlia contemporaneamente.
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