Regia di Mario Gariazzo vedi scheda film
Un alieno sbarca sulla Terra e incontra una veggente non vedente che decide di prendersi cura di lui, prima che arrivino a trovarlo la polizia e l’esercito.
La didascalia di apertura la spaccia per una storia ‘quasi vera’, ma per quanto sia difficile quantificare la parte di verità contenuta nella sceneggiatura che il regista Mario Gariazzo firma insieme a J. L. Martinez Molla, di certo essa è irrisoria rispetto al materiale narrativo totalmente frutto di fantasia. Questo perché Fratello dello spazio è un film di fantascienza piuttosto stereotipato, girato peraltro in maniera abbastanza poveristica e che offre una serie di dialoghi e di situazioni davvero banalotti, per tacere del goffo e blandamente fumettistico costume nel quale viene rinchiuso l’attore – presumibilmente un bambino – chiamato a interpretare l’alieno protagonista. Frutto di una coproduzione fra Italia e Spagna, la pellicola sfoggia un cast adeguatamente internazionale nel quale spiccano i nomi di Agostina Belli (bravissima nel ruolo di una ragazza non vedente), Martin Balsam, Eduardo Fajardo e William Berger, con una particina per Enzo Robutti, caratterista sempre efficace. Gariazzo, che qui si firma con l’usuale pseudonimo Roy Garrett, è stato un discreto regista di genere attivo fin dai primi anni Sessanta; il declino del genere ha significato in parallelo anche quello della sua carriera, che si chiuderà poco dopo. Qui amministra ciò che ha a disposizione senza fare eccessivi danni. 3/10.
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