Regia di Mario Gariazzo vedi scheda film
Delusione. Non che mi aspettassi un capolavoro, sia chiaro, ma Gariazzo mi aveva impressionato favorevolmente per la cura nello script in “Occhi dalla Stelle”. In questo film, invece, si assiste a un’opera banale che regala giusto un paio di sequenze interessanti (le due con un blasfemissimo Ivan Rassimov crocefisso) e poi cola a picco nella mediocrità più profonfa tra scopiazzature palesi (vedi la presentazione dell’esorcista con battute copiate dall’opera di Friedkin) e scene messe a fare brodo (vedi i vari spezzoni con Gabriele Tinti protagonista).
Tra i più inverosimili di sempre l’esorcismo finale con il prete (il povero Pistilli, n.d.r.) che esorcizza la posseduta senza immobilizzarla, facendosi colpire dalla stessa con una catena!?
Tirata via anche la regia con cali di ritmo mostruosi, inserti erotici inutili alla causa e una protagonista che non fa altro che urlare come un’ossessa (il titolo non è a caso :-)). Interpretazioni mediocri, eccetto Ivan Rassimov (voto:8) che purtroppo compare per pochi minuti, riuscendo tuttavia a lasciare un segno indelebile. Uno nudo integrale della Love, zero gore, paura e tensione non pervenute (a parte le sequenza del sabba e quella ambientata tra le scale di un enorme condominio). Voto: 4+
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