Regia di Mario Gariazzo vedi scheda film
Play Motel è il tentativo fuori tempo massimo di percorrere il fruttuoso filone del thriller a sfondo erotico che qualche anno prima coinvolse anche registi non disprezzabili come Sergio Martino (La signora Wardh, 1971, o Il tuo vizio è una stanza chiusa, 1972) o assolutamente dignitosi come Fulci (Una lucertola con la pelle di donna, 1971); il mix è sintetizzabile nella formula sangue + sesso + tensione, come una sorta di Dario Argento (che però arriverà al successo dopo, attenzione) che incontra il poliziottesco (idem). Oltre al netto ritardo si aggiunge il fatto che Gariazzo, regista e sceneggiatore, non è esattamente impeccabile; se qui probabilmente realizza uno dei suoi lavori migliori - cioè meno peggiori -, rimangono però parecchi dubbi sulla trama, sulla recitazione e sull'incursione selvaggia quanto gratuita delle sequenze erotiche all'interno della pellicola. Avere a disposizione Anna Maria Rizzoli, certo, dev'essere stata una splendida opportunità: perchè mai sprecarla? Ma forse la domanda andava posta alla base della scelta di casting: perchè mai la solita bona che si spoglia e non un'attrice e basta? Ray Lovelock fa quel che può, mentre fra gli altri interpreti nomi di spicco semplicemente non ci sono: al massimo troviamo il caratterista Vittorio Ripamonti e la pornodiva Marina Lotar (Hedman qui). L'ennesimo prodottino di genere realizzato alla buona, senza grandi budget, nè idee, sperando in un colpo di fortuna al botteghino. Ma il botteghino è una lotteria per la quale Gariazzo non ha mai avuto i biglietti giusti. 2/10.
Al Play Motel si tengono misteriose orgette che culminano in ricatti: ci scappa pure il cadavere. Una ragazza, per indagare sull'omicidio, si inserisce nel fosco ambiente...
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