Regia di Stuart Heisler vedi scheda film
Una cantante di successo rinuncia alla propria carriera per sposarsi, contribuisce a lanciare quella del marito ma si ritrova sola, gelosa e alcolizzata. Melodramma senza guizzi, che racconta una vicenda fin troppo ordinaria per appassionare: quella di un matrimonio cominciato con ottime intenzioni e deterioratosi via via che i due coniugi prendono direzioni diverse e si allontanano; ci viene almeno risparmiata la banalità di una relazione adulterina fra il marito e la segretaria, dato che l’infatuazione di lei non viene ricambiata da lui. La narrazione procede con il pilota automatico, fino a sfiorare la tragedia e poi approdare a un finale consolatorio. Intensa e sofferta l’interpretazione di Susan Hayward (che le fruttò la prima candidatura all’Oscar), ma accanto a lei Lee Bowman ha l’espressività di un pezzo di legno. Il titolo italiano colpevolizza la protagonista, ma credo dipenda da un fraintendimento: lo “smash-up” del titolo originale sembra doversi intendere nel senso che la donna è stata distrutta (significato che del resto risulta dai titoli di altre edizioni nazionali), non viceversa.
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