Regia di Otto Preminger vedi scheda film
Invecchiato soprattutto dal punto di vista formale (colore sbiadito tipicamente anni Sessanta, musica sviolinante nelle sequenze di raccordo...), il film di Preminger è ancora attualissimo sul piano dei meccanismi politici che mette in scena. Da un lato, propone il quesito morale se sia lecito usare mezzi scorretti per promuovere una buona causa: il senatore Leffingwell (Henry Fonda), proposto dal Presidente per la carica di Segretario di Stato, è una brava persona, un pacifista, che ricerca un accordo anche con le potenze dell'est comunista, ideologia cui si era avvicinato in gioventù e fatto che oggi gli crea un certo imbarazzo e che cerca di tenere segreto. L'altra faccia del medesimo quesito verte sulla circostanza se sia preferibile, invece, propugnare un'ideologia aggressiva e reazionaria, ma alla luce del sole, come fa il senatore repubblicano Cooley (interpretato dal vecchio Charles Laughton). Dall'altro lato, il film di Preminger, con grandissima lungimiranza e un po' di preveggenza, mostra come nei Partiti Democratici di tutto il mondo (tra la Washington del 1962 e la Roma del 2012 non sembra esserci un oceano di mezzo né cinquant'anni di differenza) ci si scanni senza pietà veruna.
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