Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Il peggiore dei film dei Taviani, che, pure, negli ultimi anni, ne hanno fatti di pessimi. "Good Morning Babilonia" è tronfio, sciovinista, perfino ingenuo, per quanto possa sembrare incredibile, provenendo il film da mani tanto esperte. Vi sono momenti addirittura imbarazzanti (Griffith che esclama "questi dannati italiani!", da brividi di vergogna...), e, nonostante una pretesa di gigantismo produttivo, pare di notare un insolito dilettantismo di fondo. Non è un caso che le sequenze migliori siano quelle di repertorio, prese dai film di Griffith. Il paragone tra gli antichi artisti e artigiani che hanno edificato i grandi monumenti rinascimentali e coloro che oggi lavorano a vario titolo nell'industria (arte?) cinematografica regge; ma è l'unica cosa: tutto il resto non sta in piedi. Se Spano e de Almeida sono poco espressivi per loro natura, persino un ottimo attore come Antonutti, costretto a recitare un copione sgangherato, rasenta spesso il ridicolo. Elefantiaco. (05/09/2007)
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