Regia di Piero Pierotti vedi scheda film
Don Ramiro insidia Blanca, la bella figlia di don Francisco; non ricambiato, l’uomo uccide il padre della ragazza e si accinge a farla sua con la forza. Se non fosse che in quel mentre ritorna dalla guerra don Juan, innamorato anch’egli di Blanca e disposto a tutto pur di liberarla. Alleatosi con un gruppo di zingari e con il nerboruto Golia, don Juan parte alla riscossa.
Siamo nel 1963, ancora in pieno periodo del peplum (il film mitologico/storico antico) ed è facile farsi trarre in inganno da questo titolo: ma in Golia e il cavaliere mascherato, il personaggio di Golia riveste un ruolo marginale, mentre il vero protagonista è proprio il ‘cavaliere dal manto rosso’, in una sorta di rimaneggiamento delle avventure di Zorro. Muscoli e combattimenti a mani nude in secondo piano, cappa & spada in primo; l’intreccio (vendetta sui malvagi e sottotrama rosa) e più in generale la produzione seguono comunque i consueti standard per questa tipologia di pellicole, destinate a raccogliere discretamente bene al botteghino pur costando una sciocchezza in termini assoluti. Dirige il mestierante Piero Pierotti, che all’epoca firmò una manciata di lavori di tale risma, tutti senza lode e con qualche infamia (pur non grave); sua è anche la sceneggiatura, in collaborazione con Luciano Martino. Interpreti adeguati alla situazione: Mimmo Palmara, Alan Steel (cioè Sergio Ciani), Josè Greci, Arturo Dominici, Pilar Cansino, Renato Navarrini, Tullio Altamura, Ugo Sasso, Nello Pazzafini ed Ettore Manni. 2,5/10.
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