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Golia alla conquista di Bagdad

Regia di Domenico Paolella vedi scheda film

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La recensione su Golia alla conquista di Bagdad

di mm40
2 stelle

L'ennesimo 'sandalone', l'ennesimo film ambientato nell'antichità fra sovrani avidi di potere, belle principesse da maritare ed energumeni buoni fino al midollo, disposti a qualsiasi sacrificio e a qualsiasi impresa pur di ripristinare l'ordine sulla Terra. Qui il Golia del titolo è Rock Stevens, cioè l'americano Peter Lupus, che prese parte solamente alla coda del filone mitologico, cominciato negli ultimi anni Cinquanta. Ormai le idee sono finite e da un pezzo; lo testimonia chiaramente la sceneggiatura firmata da Ernesto Gastaldi, Luciano Martino e dal regista stesso, una storia blanda con qualche colpo di scena prevedibilissimo qua e là e una serie di combattimenti inseriti quasi a casaccio, tanto per mostrare un po' di muscoli e aggiungere adrenalina a un prodotto che francamente non ne ha quasi per nulla. Fra gli altri interpreti, Helga Linè, Mario Petri, Anna Maria Polani, Piero Lulli e Nello Pazzafini; eccettuati gli ultimi due, si tratta del corpo centrale del cast di Ercole contro i tiranni di Babilonia, il precedente film di Paolella uscito soltanto pochi mesi prima: e per forza, perchè - come usava ai tempi - per andare al massimo risparmio le due pellicole vennero girate consecutivamente se non addirittura contemporaneamente. 2/10.

Sulla trama

Medio oriente, nell'antichità. I curdi invadono Bagdad e ne consegue una violenta guerra che coinvolge anche i regni vicini; a mettere ordine giungerà il nerboruto Golia.

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