Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Non è la prima pellicola prodotta da una major sulla Guerra del Golfo,altresì detta "Desert storm",il primo film che ne parlava era "Il coraggio della verità",uscito quasi dieci anni or sono per la regia di Edward Zwick:da un regista che finora ha ottenuto diverse lodi,vinto l'Oscar all'esordio,un lavoro incentrato sui soldati americani andati al fronte desertico iraqeno poteva rappresentare una sfida piuttosto interessante.Per dirla schiettamente,"Jarhead"(testa di barattolo,alludendo alla testa semi rasata dei marines) è un film sonoramente sbagliato:nonostante sia ben fatto,con la colonna sonora efficace,un'ottima fotografia e un montaggio abile a rendere una storia senza troppa azione più fluida possibile,è perlomeno confuso su quello che intende dire.Se voleva essere una denuncia sull'inutilità della guerra e degli armamenti,dà troppo l'impressione di compiacersi del fanatismo machista dei militari;e come cronaca pura della vita delle truppe da sbarco,pur probabilmente dandone una versione credibile e aderente,è troppo ambiguo ideologicamente per lasciar capire il proprio atteggiamento in merito.Qualche scena suggestiva(il sogno notturno,il cavallo ricoperto di petrolio a vagare assurdamente vicino ai pozzi in fiamme) non basta a riequilibrare la brutta sensazione di propaganda involontaria per la funzione di portatori di Pace e Giustizia(dopo la seconda guerra del Golfo,ne siamo ancora convinti?) degli USA,e le citazioni, a cominciare dall'apertura scopiazzante "Full metal jacket",sono ovvie e spesso di poca utilità al racconto.Il maggior segnale di un film forse nato con un'intenzione antibellica e madornalmente indirizzato su posizioni antitetiche è espresso nella sequenza in cui il protagonista Gyllenhaal,ben immedesimato nel ruolo ma troppo sopra le righe,siede perplesso tra i cadaveri di una "prodezza" dell'aviazione americana(civili iraqeni in fuga dai bombardamenti carbonizzati dalla pioggia di fuoco americana),il film sembra interrogarsi sulla natura di una potenza tanto forte da provocare tragedia e avere orrore di se stessa.
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