Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Una donna incinta, già madre di una bambina, comincia a perdere il senso della realtà. Fra visioni allucinate e inconscie pulsioni di distruzione, la donna sperimenta l'alcolismo, il tradimento, i farmaci e tenta pure il suicidio.
Paura della paura è uno dei titoli che meglio esplicano la capacità di Rainer Werner Fassbinder di fare tesoro di budget risicatissimi, esponendo vere e proprie tesi nei suoi film. Per quanto sbrigativamente realizzato e nonostante la destinazione televisiva, questo lavoro risulta piuttosto gradevole dal punto di vista della confezione e, soprattutto, racconta con dovizia di dettagli e con un mirabile scavo in profondità l'ennesima figura femminile della filmografia del regista tedesco, qui anche sceneggiatore. La Margot interpretata da Margit Carstensen - attrice prediletta da Fassbinder - è infatti la quintessenza dell'impalpabilità del malessere femminile nella contemporaneità, un malessere che parte da una componente psichica e piano piano intacca anche sul piano fisico la protagonista. Incapace di scegliere per sè stessa, Margot deve rivestire allo stesso tempo svariati ruoli di grande responsabilità: moglie, madre, figlia; e quando una nuova gravidanza si affaccia, la donna semplicemente si lascia andare a un collasso psicofisico. In tutto questo gli uomini non ci fanno bella figura: non ascoltano, non capiscono oppure se ne approfittano direttamente; il finale tragico, ma sostanzialmente aperto alla speranza non è in alcun modo definibile positivo. Nel cast anche Ulrich Faulhaber, Kurt Raab e Brigitte Mira. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta