Margot è una moglie apparentemente felice che, durante la seconda gravidanza, è aggredita da inspiegabili e improvvise paure. L'unico che sembra capirla è il vicino di casa, che ha alle spalle un tentativo di suicidio.
Note
Fassbinder costruisce magistralmente una figura femminile incastrata nell'ordigno maschilista del suo ruolo sociale, ed è eccelso nella composizione di un'inquietudine che schizza allo zenit quando esplodono le visioni allucinatorie della donna, che distorcono la realtà ottenebrandola in un'angoscia esistenziale di terrificante inesplicabilità, quasi fosse una condizione umana irreparabile. E che, infatti, non trova ragione nè salvezza. Film irrespirabile, gigantesco.
Focus femminile, rapporti di coppia, schemi violenti inseriti nella routine/normalità piccolo borghese, i suoi attori: insomma il Fassbinder che ti aspetti e vuoi vedere sempre.
Fassbinder ascolta e suona le campane della disperazione. Opera fatta di lunghissimi tempi morti e di morte interiore senza sosta. L'ennesima circumnavigazione di RFW alla ricerca del senso del sé, e dei perché. Senza risposta, naturalmente: è questo che, insieme a tanto altro, fa grande il suo cinema.
L’insostenibile ed inspiegabile pesantezza dell’essere secondo Fassbinder. Le cui figure femminili costituiscono un (mobilissimo) museo delle cere in cui gli spettatori di ogni sesso non possono non perdersi. Pare di toccarli e viverli, le urla e i singhiozzi di quella infelicità che è monade attratta dal vuoto: insensata e spontanea, antistorica ed antirazionale,… leggi tutto
Un Fassbinder minore, ma non privo di spunti. Latita la componente politica, mentre tutte le attenzioni del regista sono rivolte alla psicosi della protagonista, tipica moglie/madre del ceto medio. I referenti si sprecano, e del resto tematiche del genere sono già stati affrontate da una varietà di registi, da Antonioni a Bergman, col precedente immediato di "Una moglie" di Cassavetes. Certo,… leggi tutto
Paura della Paura si inserisce temporalmente ad hoc nella corposa filmografia del genio tedesco fra Martha, La Paura Mangia l'Anima e Il Diritto del più Forte, consolidando il 'muro' artistico del pensiero Fassbinderiano. Il controllo della messinscena è ormai solido e permette al messaggio autoriale di espandersi con efficacia sorprendente, da un lato colpendo con i contenuti e…
L’insostenibile ed inspiegabile pesantezza dell’essere secondo Fassbinder. Le cui figure femminili costituiscono un (mobilissimo) museo delle cere in cui gli spettatori di ogni sesso non possono non perdersi. Pare di toccarli e viverli, le urla e i singhiozzi di quella infelicità che è monade attratta dal vuoto: insensata e spontanea, antistorica ed antirazionale,…
Una donna incinta, già madre di una bambina, comincia a perdere il senso della realtà. Fra visioni allucinate e inconscie pulsioni di distruzione, la donna sperimenta l'alcolismo, il tradimento, i farmaci e tenta pure il suicidio.
Paura della paura è uno dei titoli che meglio esplicano la capacità di Rainer Werner Fassbinder di fare tesoro di budget…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
A me non è sembrato un Fassbinder minore. Mi sembra buono di per sé e, per quanto mi riguarda, lo preferisco pure ad altri suoi film celebri (come quelli sulla ricostruzione tedesca). Si tratta di un ritratto riuscito di una donna, mamma e moglie, sull'orlo della follia, praticamente sempre in procinto di precipitarvi. Il regista sa inserire nel film tanti piccoli particolari,…
Un Fassbinder minore, ma non privo di spunti. Latita la componente politica, mentre tutte le attenzioni del regista sono rivolte alla psicosi della protagonista, tipica moglie/madre del ceto medio. I referenti si sprecano, e del resto tematiche del genere sono già stati affrontate da una varietà di registi, da Antonioni a Bergman, col precedente immediato di "Una moglie" di Cassavetes. Certo,…
Non mi e' parso nulla di cosi' esistenzialmente godibile (anzi,ci s'annoia abbastanza spesso ...) e il Film sembra proprio infinitamente lungo (anche se sono i canonici 90') ! voto.5.
Preannunciata prima della seconda gravidanza, per Margot arriva, dopo il parto, una profonda depressione. Accentuata da una vita grigia da casalinga, con un marito debole, anaffettivo e completamente assorbito dal lavoro e la presenza ingombrante della suocera e della cognata, la depressione deflagra con l’abuso di psicofarmaci ed alcol. La donna si butta tra le braccia di un maturo…
http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=020110120000 eh già... chissà com'è, neanche stavolta miliardi di amebe lobotomizzate ci han lasciato le penne... eppur si parlava di…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (3) vedi tutti
MA QUANTO SENSIBILE ERA FASSBINDER? MA QUANTO BELLA E' MARGIT CARSTENSEN? IL FILM, IN LINGUA ORIGINALE, E' DAVVERO UNA SBERLA EMOTIVA..
commento di DavideKingInk80Focus femminile, rapporti di coppia, schemi violenti inseriti nella routine/normalità piccolo borghese, i suoi attori: insomma il Fassbinder che ti aspetti e vuoi vedere sempre.
leggi la recensione completa di luca826Fassbinder ascolta e suona le campane della disperazione. Opera fatta di lunghissimi tempi morti e di morte interiore senza sosta. L'ennesima circumnavigazione di RFW alla ricerca del senso del sé, e dei perché. Senza risposta, naturalmente: è questo che, insieme a tanto altro, fa grande il suo cinema.
leggi la recensione completa di MarioC