Regia di Bennett Miller vedi scheda film
Quando ho letto che il film è prodotto da Philip Seymour Hoffmann forse sono riuscito ad afferrare il senso dell'operazione ,una figura controversa come quella di Truman Capote è veramente rischiosa da portare al cinema e chi era disposto a rischiare se non l'attore che si azzardava a recitare nei suoi panni?Detto questo bisogna rimarcare che questo film vive della luce riflessa donatagli dal tour de force mimetico e vocale dello stupefacente Philip Seymour Hoffmann che da'vita a un personaggio di rara intelligenza,succube della propria vanita'e prigioniero delle proprie inquietudini sentimentali,presente praticamente in ogni scena del film,il quale, detto tra noi,non è cosi'scorrevole e facile da seguire.E'piuttosto lento,incolore nei personaggi di contorno,grigio nell'aspetto e nelle sensazioni che da'allo spettatore,gelido perche'non riesce a far trasparire emozione,passione per una storia ad alto potenziale emotivo.Qui si narra la genesi di un libro di Capote ispirato da due assassini e del rapporto che lo scrittore intreccia con uno di loro due.Si resta un po'nel guado,non si capisce se è amicizia,attrazione,empatia,si parla in continuazione ma spesso il tutto è sfocato,mal inquadrabile.E l'unico sussulto lo si ha guardando Capote che subisce la scena dell'impiccagione.....3 stelle solo per la prova superlativa di Hoffmann
scolorita parte di contorno
poche scene in cui mettere il suo ghigno
anche lui non riesce a sfondare
praticamente solo tappezzeria
stupefacente prova..
regia abbastanza anonima
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