Regia di Rainer Werner Fassbinder, Michael Fengler vedi scheda film
a niklashausen si dice che ci sia la madonna che spinge alla rivoluzione e alla ridistribuzione delle terre ai contadini. si parla e si ambienta nel medioevo, ma si agisce nel presente con abiti dell'epoca e si pensa al presente. un gruppuscolo rivoluzionario utilizza l'odiata propaganda della chiesa per rovesciare il potere e portare il popolo a fare la rivoluzione e combattere. produzione anti-theater e svolgimento da anti-teatro avanguardista ostico da seguire e da digerire, leggermente datato. si pensa mentre si cammina e quindi poi si mette in pratica ciò che si è meditato passeggiando nelle campagne. se il potere è rappresentato dal vescovo e da un signorotto locale che poi si fa vescovo, arroccato in un castello dove ci si dedica ai piaceri terreni più disparati, il contropotere è gestito da un predicatore che agisce secondo gli stratagemmi del potere ufficiale solo per scatenare una guerriglia e, dice lui, permettere al popolo di esprimersi rivendicando ciò che gli serve per vivere. un cinema volutamente dissezionato nelle sue tecniche, anti nella rappresentazione, ma spesso come capita nei primi lungometraggi di fassbinder, anche difficili da seguire e a volte da sopportare.
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