Regia di Rainer Werner Fassbinder, Michael Fengler vedi scheda film
Dopo Rio das Mortes, Fassbinder riprende il discorso sull'utopia e il viaggio con Die Niklashauser Fart, contraendo espressioni artistiche di diverso tipo (ma strettamente avvicinabili e sintetizzabili col mezzo cinema) e tempi storici distanti: il punto in comune sta nella rievocazione di una rivolta contadina del XV secolo, fomentata da Hans Bohm, sedicente ispirato dalla Madonna e giustiziato come eretico. Fassbinder (assieme al coregista Michael Fengler) lo cala negli anni postsessantottini, riflettendo sul concetto di rivoluzione con toni spesso didascalici e datati, discorsi economici, dramma e situazioni grottesche, mescolando costumi antichi e moderni, musiche più o meno "orecchiabili", prolissità ma anche ispirazioni pittoriche volutamente scarne e sporche, a volte relativamente visionarie. Questa volta però la pazienza è al limite e il film si può salvare per l'impegno e la testimonianza storica. 5 1/2
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