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Maratona d'autunno

Regia di Georgij Danelja vedi scheda film

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La recensione su Maratona d'autunno

di Baliverna
8 stelle

Vorrebbe accontentare ognuno e sempre, anche quando un "no" farebbe bene a tutti.

Girato a Leningrado da un regista georgiano, è un film attento alle psicologie e ai sentimenti dei personaggi, privo di messaggi politici. Innanzitutto è un interessante studio di un carattere, un tipo che per altro che è frequente trovare nella realtà, tale e quale o solo per certi aspetti. Andrej potrebbe sembrare, a prima vista, un semplice donnaiolo, e forse lo è anche, ma innanzitutto ha un altro difetto: dice sempre di sì a tutti e cerca di accontentare tutti. Non che l'amante non gli piaccia, ma le dice di sì anche semplicemente per accontentarla, come cerca di compiacere anche l'amico olandese sportivo, e l'amico bevitore e visitatore importuno. Il primo gli chiede di fare ogni mattina jogging assieme, anche se la cosa sembra dargli quasi fastidio. Eppure ci va per non scontentarlo. Il secondo capita in casa nei momenti meno opportuni, lo costringe a bere per fargli compagnia e a fare gite sbagliate nel momento sbagliato, ma pur tuttavia ci va. Quindi Andrej corre dall'uno (o una) all'altro (o altra), e lo fa letteralmente per le strade di una Leningrado grigia anche quando c'è il sole, e racconta a tutti una bugia dietro l'altra. Oltre a ciò, aiuta di nascosto una traduttrice poco dotata, la quale poi consgna i lavori a nome proprio.
Il risultato non è che è felice perché ha tante cose, e che rende felici anche gli altri. No. Egli vive nell'ansia, nell'imbarazzo, nella falsità, portando tante maschere sempre diverse. Fa soffrire terribilmente moglie e amante, oltre che i figli. Paradossalmente, ma fino ad un certo punto, l'unica volta che non viene creduto fin da subito è quella in cui dice la verità, perché gli è successa una cosa che di solito usava come bugia. Un giusto castigo, insomma. Segue un terremoto nella sua vita, ma la bugia facile e la smania di compiacere sempre tutti lo risucchieranno nella palude dalla quale era appena uscito.
Il desiderio di dire di sì a tutti fa parte della natura umana, ma è la maturità e il buon senso che devono invece farci dire di sì solo quando è giusto, per noi e per gli altri. E poi non si può costruire nulla di buono con decine di penose bugie, le quali, come si sa, hanno le gambe corte.
E' un film ben diretto e recitato, soprattutto dal protagonista e dalle due attrici che interpretano moglie e amante. Danno vita a due personaggi molto credibili. Le musiche sono davvero belle, ma purtroppo vengono sfruttate poco: aggiungono a molte sequenze una certa malinconia e persino un certo lirismo. La pellicola non piacque al ministero dello spettacolo, che tuttavia si limitò a non promuoverla. Forse fu per il personaggio non positivo (ma che ha molto di positivo da insegnare, cosa che costoro non videro), o forse per i riferimenti all'alcolismo, piuttosto diffuso tra la popolazione. Si parla infatti più volte di una specie di ospedale per il recupero di quelli che venivano pizzicati ubriachi fradici o in coma etilico. In ogni caso, nonostante tutto, il film fu un meritato successo. A chi interessa, è disponibile su Youbube con sottotitoli in inglese.

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