Regia di Charles Reisner vedi scheda film
Io e… il ciclone magari non è all’altezza di ‘il navigatore’, ‘la palla numero 13’, ‘il cameraman’, ‘io e la vacca’ e ‘come vinsi la guerra’, ma tutte queste fantasiose invenzioni di sceneggiatura (o del grande attore e regista?), precise al millimetro e dotate di uno straordinario ritmo trascinante - tutt’oggi - lasciano a bocca aperta.
Steamboat Bill (Bill ‘vaporetto’, l’attore dalla faccia di gomma Ernest Torrence) è il rozzo e irascibile proprietario di una vecchia bagnarola adibita al trasporto passeggeri sul fiume Sacramento. J. J. King, non solo possiede mezza città, ma ha appena varato un lussuoso e moderno vaporetto che farà finire sul lastrico il nostro Bill. A complicare le cose, dopo avere terminato gli studi, arrivano i loro figli: Willie (Buster Keaton) e Kitty, tra i quali c’è già una simpatia. Sono tanti anni che Bill non vede il figlio e alla stazione non si riconoscono - entrambi immaginavano l’altro meglio di quello che è sia per l’aspetto fisico che per come è vestito - e qui nascono i primi divertenti equivoci e tanti gustosi siparietti.
Bill e King, che non si possono vedere, chiaramente si oppongono alla tenera amicizia che sta nascendo tra i figli. Seguono furibonde scazzottate, capitomboli acrobatici, tuffi involontari nel fiume, salvagenti che affondano, arresti, panini con lima e fughe. Poi giunge il ciclone che fa volare macchine, case e vaporetti, scoperchia ospedali e chiese, e si arriva all’ ‘happy end’ con il multiplo salvataggio dei protagonisti, compreso anche il prete che celebrerà il matrimonio dell’ impensabile acrobatico salvatore, il quale - ricordiamo - ha il fisico minuto di Buster Keaton.
Io e… il ciclone magari non è all’altezza di ‘il navigatore’, ‘la palla numero 13’, ‘il cameraman’, ‘io e la vacca’ e ‘come vinsi la guerra’, ma tutte queste fantasiose invenzioni di sceneggiatura (o del grande attore e regista?), precise al millimetro e dotate di uno straordinario ritmo trascinante - tutt’oggi - lasciano a bocca aperta, come ad esempio la facciata di una casa che cade addosso a Willie ma la finestra aperta gli evita qualsiasi graffio o il tuffo nel fondale dipinto di un teatro scoperchiato che sembra proprio il fiume, e rendono il film un piccolo capolavoro, piacevole e fresco come una rosa nonostante i suoi 85 anni, anche senza cercare significati reconditi come la natura che si ribella all’uomo o analisi sociologiche sui ricchi e sui poveri.
Acrobata di teatro fin da bambino, Buster Keaton (il cui vero nome è Joseph Frank Keaton, detto ‘buster’ che vuol dire ruzzolone, capriola ma anche disastro) dopo aver interpretato e partecipato alla regia di tanti corto e lungometraggi è diventato uno dei maggiori personaggi del cinema comico ‘slapstick’ (torte in faccia, scivoloni su bucce di banana ecc.) insieme a Stanlio e Ollio, ai Fratelli Marx ed a Charlie Chaplin. Ma Buster Keaton che ‘per contratto’ non doveva ridere mai (qualcuno lo ha mai visto sorridere?) è rimasto famoso anche per la sua espressione imperturbabilmente triste. Purtroppo con l’avvento del cinema sonoro, al contrario degli altri colleghi nominati, non ha saputo rinnovarsi e, a parte qualche ‘cameo’ e qualche comparsata, non è più stato il protagonista di prima.
Ultime note: il film è conosciuto anche con il titolo 'Bill del vaporetto', pure su questo sito... ma con questo titolo merita 4 stellette mentre col titolo 'io e...il ciclone' ne merita 5! E, per finire, sul mio dvd (edizioni Exa) c’è scritto regia di Buster Keaton, mentre sui siti specializzati (anche qui) trovo - quasi in tutti - regia di Charles Reisner… mah!
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